Metal Punk Guerrilla, tre band spaccano la Calabria
Cronaca di un concerto estremo prima che il Coronavirus ci chiudesse in casa
Metal Punk Guerrilla #5 è il titolo della serata svoltasi lo scorso 21 febbraio nello spazio Sparrow di Rende. Ad organizzare l’evento è l’etichetta M.A.D. Productions– Distro/Label D.I.Y. fondata a Cosenza nel 2015 come progetto parallelo degli Shameless, band hardcore punk di Cosenza.
La label è nata in occasione dell’uscita di Self-Titled, il primo ep del trio calabrese e in cinque anni di attività ha aiutato varie band a far uscire i propri lavori. E, dal 2017, si occupa anche di organizzazione di concerti.
Il meeting musicale si è tenuto presso lo Spa (Spazio precario autogestito) Arrow, all’interno dell’ex succursale del Liceo Pitagora, a Commenda di Rende, nell’area urbana di Cosenza. La struttura è stata occupata nel maggio del 2013 mentre riversava in una situazione di abbandono. Le attività che vi si svolgono sono molteplici: dibattiti, assemblee, presentazioni di libri, cene sociali, concerti, pubblicazioni. Inoltre lo Spa ospita una biblioteca e un’aula studio, una palestra autogestita di boxe e un’area riservata alla pratica dello yoga.
Apre la serata Defezione, band hardcore punk di Campobasso. Il gruppo è nato nel 2015 dalle ceneri di altre formazioni come Stopunk, Csb e Necroprofanator, Dopo un demo, un ep dal titolo Dubbia-mente e una raccolta, Shitty Days, tutti per la Tpic Records, il combo registra il primo disco omonimo nel 2019.
La formazione attuale, dopo vari cambi, è composta dal frontman Marco Ciavoliello, dal batterista Vittorio Ruggiero, dal chitarrista Giulio Ciavolello e dal bassista Alessandro Ciavolello. I pezzi, come da tradizione del genere, sono brevi e intensi: la velocità è la parola chiave, grinta e forza arrivano come un pugno nei denti. Un urlo di sfida arriva dalla feroce Aggrappandoti, forse il pezzo più duro in scaletta.
Tra gli altri brani estratti dalla loro produzione spiccano Tempesta di nulla, Il mio vento e L’insopportabile. Non male anche i tre inediti: Non basta una vita, L’illusione del momento e Col senno di poi. Per chiudere arriva il bis di Dubbia-mente.
Subito dopo prendono posto sul non-palco i Kjümmo, il secondo gruppo.
La band cosentina – composta dal cantante-chitarrista Aldo D’Orrico, dal bassista Anthony W. Calabrese e dal batterista Francesco De Napoli – è di recente formazione ma ha un precedente importante, visto che i tre membri sono stati il nucleo originale dei Miss Fraulein.
A breve verrà pubblicato il primo ep del trio.
Dal vivo il trio calabrese esibisce tutte le proprie potenzialità con un raw rock’n’roll tostissimo, a partire da Assassination, primo pezzo in scaletta, e proseguendo, tra gli altri pezzi, con Pretty Rabbit Eyes, Angeline e Cherryless. Ritmo e groove pesanti e compatti, su cui spicca la voce roca e graffiante del frontman, armonizzata dai cori di Calabrese. L’esibizione termina con una cover di Bomber, il classicone dei mitici Motörhead.
Ultimi ad esibirsi, i tarantini Carne, nati nel 2018 dalle ceneri dei Braccia di Kali, Hobophobic e Fennek. La band è composta dal cantante Luca Monopoli, dal chitarrista Giovanni Cardellicchio, dal bassista Davide Montinaro e dal batterista Marco Cacciatore, ha all’attivo un demo autoprodotto e si appresta a pubblicare l’album d’esordio.
Il quartetto pugliese è fautore di un harcore punk tradizionale, in cui i suoni pesanti si legano a testi durissimi, legati all’attualità. Saremo una minaccia apre l’esibizione dei Carne con una forte denuncia: «Non possiamo stare zitti in un mare di merda». Il live set è potente ed epico: un inno all’anticonformismo, un invito a resistere e a praticare la resilienza. Tra gli altri brani si segnalano Le Parole non bastano, Freddo, A due passi dal mare e Polvere più Bro Hymn, la cover degli statunitensi Pennywise.
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