I Diaframma incendiano il palco
La storica band toscana in uno degli ultimi concerti prima che la pandemia mettesse la sordina alle esibizioni live. Con loro sul palco i cosentini Noah
Nell’ultimo venerdì dello scorso febbraio si sono esibiti sul palco del Mood di Rende i fiorentini Diaframma, storica band della new wave italiana. Gli fanno da spalla i cosentini Noah, che aprono la serata.
I Noah sono un progetto musicale ideato dal cantante-chitarrista Tullio Cesario assieme al chitarrista Rodolfo Capoderosa e al bassista Giuseppe Paese al basso. Il loro esordio risale al 2017, con l’album Lettere scarlatte, che contiene sette ritratti di donne in chiave rock cantautorale in equilibrio tra la meditazione intima e la riflessione esistenziale.
Tra i pezzi in scaletta, spiccano Per non perdere, Seducente e Adesso tocca a me. Non mancano le cover: durante il concerto fanno bella mostra di sé una versione di Altrove, pezzo di Morgan, e di Impressioni di settembre, il classico scritto da Mogol e Mauro Pagani per la Pfm che vanta molte versioni (tra le altre, quelle di Franco Battiato e dei Marlene Kuntz).
La band coinvolge e prepara il pubblico in trepida attesa per l’arrivo sul palco dei Diaframma e, soprattutto, del loro storico leader Federico Fiumani, atteso da un pubblico misto, composto dagli ultraquarantenni che hanno conosciuto la band negli anni d’oro e da giovanissimi che vogliono riscoprire le sonorità più originali dei ruggenti Ottanta.
I Diaframma rientrano tra quei gruppi che, nonostante il passare degli anni continuano ad attirare sempre nuovi ascoltatori. Dal lontano Siberia pubblicato nel 1984 a L’Abisso del 2018 restano uno dei capisaldi del post punk e della new wave tricolori.
Fiumani con la sua voce avvolgente e la forte presenza scenica trascina un live set di oltre due ore e di una trentina di brani, Al suo fianco sul palco Edoardo Daidone, alla chitarra, Luca Cantasano, al basso, e Pino Gulli, alla batteria.
L’aria da ribelle è quella di sempre, ribadita dal solito ciuffo da eterno ragazzo. Fiumani è la prova vivente che per gli artisti davvero innovativi il passare degli anni è una crescita e non un invecchiamento. E allora non c’è da meravigliarsi dell’entusiasmo con cui il toscanaccio tiene il palco, forte di un’esperienza ultratrentennale e di un’energia che sembra inesauribile.
La scaletta, ricca e variegata, attraversa tutta la carriera della band toscana, dagli esordi fino ai pezzi più recenti.
La musica dei Diaframma è stata la colonna sonora di tanti momenti, d’amore ma non solo. Li si ami o li si odi, i loro pezzi non lasciano indifferenti. E, a volte, scatenano l’immedesimazione: tutti abbiamo provato sensazioni dolorose, pochi riescono ad esprimerle in parole e musica.
Da Siberia e Amsterdam si prosegue con altri brani storici come Blu Petrolio, Neogrigio, Diamante Grezzo e Gennaio, solo per citare qualche titolo. E il pubblico reagisce e canta ogni singola parola assieme al frontman.
I sentimenti irrompono ancora una volta con Labbra Blu e poi si fa strada la malinconia del recente I ragazzi stanno bene.
L’energia cresce, quasi si autoalimenta, brano dopo brano, parola dopo parola e accordo dopo accordo. Emozioni evergreen capaci di rompere le barriere generazionali. Come negare il fascino di un brano come Verde, poesia di un amore voluto e temuto allo stesso tempo?
Il concerto sembra terminare e Fiumani saluta ringraziando. Ma è solo una finta: il frontman dei Diaframma ritorna volentieri sui suoi passi per eseguire qualche altro brano. Si continua con i sentimenti concreti e reali di Io ho te.
E si chiude, stavolta per davvero, con Libra, Altrove e Aspettando te..
La serata, come al solito, realizzata da Be Alternative Eventi & Keep it Real Movement, termina col dj set di Fabio Nirta.
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