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«Ecco perché ora suono da solo», intervista a Edy

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Alessio Grasso racconta il suo esordio solista dopo venti anni di militanza nella scena indipendente

Edy, all’anagrafe Alessio Grasso, è compositore, autore, musicista e produttore. Esordisce nel 1990 con i Marketa, una band di adolescenti che suona brani pop inediti scritti in italiano dallo stesso Alessio

Nel 1996 l’artista incontra Agostino Tilotta e Giovanna Cacciola degli Uzeda, dalla cui influenza nascono gli Youth Against Fascism poi diventati Jasminshock, con i quali scrive, suona e produce due album: Passing Complexion e 2mokeys Fighting For A Banana entrambi editi da Wallace Records

Un primo piano di Alessio Grasso, in arte Edy

Nel 2007 fonda gli UltraviXen, trio avant-punk che pubblica tre album fra il 2009 ed il 2014: Avorio Erotic Movie, Il Riskio ed Il Riskio Remix, assieme al singolo Acrobatici EquilibriLe Cose più Belle tutti editi per Wallace Records

A fine 2018, esce il primo disco da solista: Variazioni, pubblicato da Goodfellas Records. L’album è scritto ancora una volta interamente da Edy con la produzione artistica di Marco Fasolo dei Jennifer Gentle. Il disco è stato accolto molto positivamente dalla critica ed è considerato uno dei migliori esordi del 2018.

Alessio Grasso all’anagrafe ma Edy come nome d’arte. Hai tante esperienze musicali alle spalle. Poi da un avvenimento tanto drammatico, un incidente in moto, nasce la voglia di un progetto solista. Parlaci del percorso che ti ha portato a diventare solista.

Dopo più di 20 anni di esperienza con le band, ho sentito la necessità di creare un progetto che dipendesse al cento per cento da me. Sotto tutti i punti: di vista, artistici, organizzativi e via discorrendo. L’incidente mi aveva messo con le spalle al muro con una lunghissima convalescenza e mi ha costretto a fare una scelta fra le cose importanti. Per me era necessario non avere limiti in nessun senso e spingermi ad esplorare territori musicali per me non abituali. Era un progetto mio, solo mio non della band. In questo percorso ho trovato la complicità di alcuni amici-artisti-professionisti che hanno contribuito alla realizzazione di Variazioni, il mio primo disco da solista.

Produttore musicale e direttore artistico di Sisma-Festival della musica che spacca. Com’è lavorare in un festival? Quali sono le maggiori difficoltà? E le più grandi soddisfazioni?

Sisma è stata un esperienza esaltante perché è partita per la sola voglia di fare un Festival con una proposta musicale di alto livello che avesse come denominatore comune il fatto di “spaccare”. Spaccare anche con le vecchie logiche organizzative: sono riuscito infatti con l’aiuto di un gruppo di appassionati catanesi a mettere insieme i principali player della musica catanese: gruppi organizzativi, club, radio. Tutte queste realtà, che generalmente durante l’anno non collaborano molto, si sono messe insieme a lavorare gratis con l’unico scopo di fare qualcosa di bello e dimostrare che è possibile anche in un territorio difficile come la Sicilia. A completare tutto una cornice naturale fantastica: Milo (Ct), un paese sull’Etna in uno scenario a dir poco incantevole. Basti pensare che il cartello di benvenuto del paese recita Benvenuti nel Comune del Vino e della Musica.

Un’altra immagine di Edy

Raccontaci della tua collaborazione con Marco Fasolo dei Jennifer Gentle.

Sotto suggerimento di Nora Bentivoglio ho contattato Marco perché mi piaceva il contributo che aveva dato a Endkadenz dei Verdena. Inizialmente lo contattai credendo che poi avremo lavorato sul nuovo disco degli UltraviXen, ma poi, per i fatti che ho esposto prima, ho deciso di lavorare sul mio primo disco da solista. Quindi ho ripreso la musica e le parole che avevo già scritto e abbiamo lavorato gomito a gomito per tutte le fasi di produzione del disco. Abbiamo passato più di quattro mesi insieme. Adesso siamo, oltre che partner, anche grandi amici. Lo stimo tanto come persona e come artista.

A cosa ti riferisci nel brano Immobile? In particolare scrivi: «Sembra come se non ci fosse niente intorno a me, tranne te». Questo verso sembra descrivere il rapporto difficile di una coppia, impressione suscitata anche dal videoclip. Come vincere la lotta senza però causare vittime? 

Quando ho scritto Immobile ho pensato a due ragazzi fermi l’uno di fronte l’altro l’attimo prima di una rappresaglia reciproca. Agli istanti prima, alla tensione, alla concitazione. La guerra non è fra le parti di una coppia anzi la coppia nella mia canzone è un unico nucleo mentre tutto il resto sta fuori. La coppia, perciò, è in lotta con il resto del mondo.

Come la casa di Barbie descrive l’universo femminile. Il pezzo è accompagnato da un videoclip dal forte impatto. Desiderio di indipendenza. Al 2019 quanto è difficile per le donne esserlo?

Nel 2019 per le donne in Occidente, mediamente è meno difficile grazie al grande lavoro di emancipazione iniziato con i movimenti femministi negli anni ’60, che ha ottenuto importanti risultati, e poi proseguito dalle tante donne che si sono affermate in tutti i campi. Purtroppo la situazione continua ad essere fortemente impari. Il problema secondo me deriva da regole fatte da uomini per gli uomini, mentre le donne giocano un gioco non pensato per loro. Bisognerebbe riconoscere sotto tutti i punti di vista la totale e completa reciprocità dei generi e ridisegnare regole paritetiche al cento per cento, ad esempio quelle del mercato del lavoro.

Milano Pastis è una brano del tuo Variazioni. Ma è anche il noir di Davide Pappalardo. È stato lui a darti lo spunto per scrivere il tuo pezzo. Raccontaci com’è andata.

Io e Davide ci conosciamo da sempre: eravamo compagni di classe al Liceo. Abbiamo condiviso le lotte dei movimenti studenteschi di fine anni ’90. Quando ho saputo della pubblicazione del suo primo romanzo, mi sono fiondato a leggerlo e ne ho ricavato una quantità enorme di appunti: a rileggerli c’era già la canzone. Scrivendo la canzone ho estrapolato una drammatica storia d’amore tra una ballerina di night ed uno dei capi della Banda dei marsigliesi. Il romanzo si svolge fra Milano e Parigi nel 1964 e racconta della sanguinosa rapina di Vvia Montenapoleone.

Variazioni è il primo capitolo della storia di Edy. Quale sarà il prossimo?

Il prossimo capitolo delle storia di Edy lo sto scrivendo in questo periodo. Si tratta di nuove canzoni, alcune delle quali ve le farò ascoltare presto, anzi prestissimo. Nel frattempo non mi fermo con i live e tornerò a breve dal vivo sia con la mia band sia come Edy per un ultimo giro di Variazioni.

(a cura di Fiorella Tarantino)

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