Al di là dell’amore. La Brunori Sas colpisce ancora
Un inno alla riflessione e alla crescita interiore su base elettronica. Il nuovo singolo del cantautore calabrese anticipa l’album previsto entro l’anno prossimo
A un decennio dall’esordio con Vol 1 e tre anni da A casa tutto bene, la Brunori Sas torna con Al di là dell’amore, prodotto da Takedo Gohara e Dario Brunori presso le Officine Meccaniche di Milano, mixato da Pino Pixada Pischelota e masterizzato da Giovanni Versari.
Il brano anticipa il prossimo album dell’artista calabrese, previsto tra la fine dell’anno e l’inizio del 2020. A partire da marzo Brunori sarà in tour per l’Italia. Al momento sono previste dieci date (dal 3 marzo a Venezia fino al 5 aprile a Reggio Calabria).
Al di là dell’amore è un pezzo dal forte impatto elettronico, che si lega alla tipica forma cantautorale targata Brunori Sas. Il contrasto rende bene e dà forza alle riflessioni (che in alcuni momenti sfiorano la preghiera) del cantato.
In alcuni frangenti la sua voce di Brunori si affianca a quella di Simona Marrazzo, che dà corpo alla linea vocale senza risultare invasiva.
Con alle spalle quattro dischi e miriadi di storie e di riflessioni sul mondo, con uno sguardo attento tra passato e futuro, Dario Brunori ci guida ancora una volta attraverso la sua visione della realtà, a cavallo tra l’analisi disincantata e la speranza.
Il disincanto, in particolare, domina l’incipit della prima strofa, una staffilata alla vacuità della società 2.0:
«Questi parlano come mangiano/ e infatti mangiano male/ sono convinti che basti un tutorial/ per costruire un’astronave».
Altra staffilata nella seconda strofa, in cui l’artista continua ad analizzare il paesaggio umano che lo circonda: la cupidigia nel rubare profumo e calore per restituire spavento e dolore.
La speranza arriva nel coro, in cui Brunori invita a cercare vette su nuove montagne per «raccontare il mondo con parole nuove» cercando nell’altro forse un equilibrio «tra il bene e il male».
E il messaggio conclusivo è un altro invito, stavolta alla generosità pura, che va oltre i sentimenti personali: «Difendimi al di là dell’amore».
Il videoclip è una metafora per immagini di un percorso di crescita spirituale dell’uomo che trascende la materialità della vita e abbraccia nuove prospettive e nuovi orizzonti. Il ragazzo cammina di pari passo con Dario Brunori. Attorno a loro, molte persone rappresentate nella superficialità della vita quotidiana. I due, il Brunori-uomo e il suo alter ego fanciullo, meditano assieme, come per trasmettersi reciprocamente l’esperienza e la freschezza.
Il manifesto di una crescita interiore, una specie di Nirvana postmoderno, per sopravvivere al vuoto della realtà.
Da ascoltare (e da vedere):
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