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Scienza, arte e i Beatles per finire. La Notte dei Ricercatori 2019

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Giunge alla sesta edizione la versione calabrese dell’iniziativa del mondo universitario. Due madrine d’eccezione sul palco per il concerto finale dedicato ai Fab Four: Violante Placido e Rachele Bastreghi

Sesta edizione della Notte dei Ricercatori targata Unical. Una giornata all’insegna della scienza con uno sguardo attento alla musica, quella dei Beatles in particolare, per celebrare i 50 anni dalla pubblicazione di Abbey Road.

Si inizia nella tarda mattinata del 27 settembre. Sul ponte scoperto dell’Università della Calabria si snodano numerosi stand e numerose attività scientifiche. Un vero e proprio racconto dal vivo della conoscenza, in cui si fa nota, ad esempio la celebrazione dell’Anno internazionale della Tavola Periodica degli Elementi Chimici, evento patrocinato dall’Unesco, in uno degli stand del Dipartimento Ctc.

Il cartellone dei Beatles troneggia sul Ponte Bucci

Anche il lato artistico, sviluppato in collaborazione con il Festival Le strade del Paesaggioe la Scuola del Fumetto di Cosenza, si fa notare: è una vera e propria Abbey Road Experience sviluppata sul Ponte Bucci. Un percorso per rivivere a distanza di cinquant’anni le emozioni e i desideri di una generazione intera. Fumettisti e musicisti hanno forgiato al momento la loro arte per la realizzazione di live painting e live music in un’atmosfera di unione e partecipazione tra studenti e visitatore. 

La parte musicale de La Notte dei Ricercatori entra nel clou dodici ore dopo con lo sviluppo completo della tematica dedicata ai Fab Four e al loro album cinquantenne. Prima del concerto scalda l’atmosfera coi suoi dischi il dj Fabio Nirta.

Il live inizia qualche minuto dopo le 22. Con la guida delle voci di Violante Placido e Rachele Bastreghi dei Baustelle, e accompagnate da una super band d’eccezione si entra nel viaggio musicale dei mitici Scarafaggi.

Un momento del concerto dedicato ai Beatles

Val la pena, a proposito, di spendere qualche parola in più sui musicisti eccezionali che hanno accompagnato le due madrine: Gianluca De Rubertis, il Genio, Francesco Forni, compositore di colonne sonore per Sorrentino e Saviano, Sebastiano Forte, chitarrista, polistrumentista eclettico, produttore per la label Funky Juice, Lino Gitto, batterista dei The Winstons, Andrea Fish Pesce, musicista e produttore artistico di progetti quali Tiromancino, Niccolò Fabi, Carmen Consoli, Riccardo Sinigallia. Il loro è stato un live inedito con una produzione sonora originale, voluta dall’Ateneo in collaborazione con Daccapo, ufficio stampa e comunicazione, e Picicca

Come Together, Here Come The Sun, Something, Oh darling!, Maxwell’s Silver Hammer, Octupus’s Garden, I Want You (She’s So Heavy) e Because sono solo alcuni dei brani eseguiti dalla formazione creata per questa occasione.

Ma anche gli altri brani tratti dall’album divenuto ormai leggenda e voce di più generazioni, quelle che hanno vissuto il periodo dei Beatles e quelle che hanno vissuto i lasciti artistici della band. Eccoli: You Never Give Me Your Money, She Came In Through The Bathroom Window, Carry That Weight e Golden Slumbers.

La superband in azione

I pezzi sono stati riarrangiati da capo, rivestiti ognuno di un nuovo abito personalizzato sulle taglie dei musicisti e delle due interpreti. Il concerto ha valorizzato come si deve un pezzo della storia della musica con grande originalità e il giusto piglio postmoderno.

Una giornata trascorsa tra scienza ed arte. Una giornata in cui si è creata una forte atmosfera creativa e si percepisce che la voglia di creare in ogni campo è ancora forte, proprio come lo era nel 1969.

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