Il piano magico di Raphael Gualazzi incanta Cosenza
Il re dell’Harlem stride piano ospite d’onore della quarta serata musicale del Festival delle Invasioni
Protagonista della quarta serata della XXI edizione del Festival delle Invasioni di Cosenza, il virtuoso dello stride piano Raphael Gualazzi.
Consacrato artisticamente nel 2009 grazie all’incontro con Caterina Caselli, l’artista di Urbino estende la sua ricerca musicale al jazz, al blues e alla fusion. Il risultato naturale è la creazione di uno stile personale che fonde la tecnica rag-time dei primi del ’900, quella che rievoca le atmosfere dell’omonimo film di Milos Forman, con le sonorità tipiche del pre-jazz e, appunto, dell’Harlem stride piano.
Il 2011 è l’anno della sua trionfale partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Follia d’amore ed è alla manifestazione canora più seguita d’Italia che riceve molti riconoscimenti, dal primo posto della categoria Giovani al premio della critica Mia Martini, fino al premio della sala stampa Radio e TV. A oggi ha pubblicato quattro album e ha collezionato concerti in tutto il mondo.
Un live intimo e quasi in solitudine seduto al piano ma non per questo meno ricco di grandi atmosfere sonore. Accompagnato dai suoi musicisti, Gualazzi travolge il pubblico e introduce con una presentazione tutti i brani. Tra questi, ricordiamo Carola, Love Outsider The Window, Reality And Fantasy, Happy Mistake, La fine del mondo, Follia d’amore, L’estate di John Wayne, Don’t Stop, A Three Second Breath, Zucchero dolce, Buena Fortuna e Lotta Things.
Oltre che della sua grande abilità ai tasti d’avorio, Gualazzi dà prova anche di grande competenza musicale e di humour. Ad esempio, quando introduce lo standard di un artista di origine italiana: «Ora un brano di un artista dal cognome italiano. Guarda caso il jazz italiano continua a mietere le sue vittime nel mondo, ovviamente in senso positivo. È un trombettista degli anni ’30, Nat Gonella, autore di Let Him Live, che alla lettera vuol dire lascialo vivere. La storia parla di un tale a cui viene rubata la moglie. Il migliore amico di quest’uomo dice: lo acciuffo, ci penso io e ti vendico. Ma lui risponde di non preoccuparsi, lascialo vivere: quando conoscerà davvero mia moglie vorrà morire».
A conclusione del concerto di Gualazzi, il dj set di Nandjno nella Villa Vecchia, luogo storico della parte antica della città calabrese.
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