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«Va bene cominciamo…», Daniele Silvestri apre Invasioni 2019

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Il cantautore romano è il protagonista della prima serata musicale del festival cosentino giunto alla XXI edizione. Gli contendono il palco Peppe Voltarelli, Diodato e il dj set di Indian Wells

Un battito musicale nel cuore del centro storico di Cosenza apre la parte musicale del Festival delle Invasioni 2019.

Il 16 luglio alle 22 si avvicendano sul palco di piazza XV Marzo tre artisti italiani – amici prima che colleghi – in una performance esclusiva per il festival cosentino. Peppe Voltarelli, Diodato e poi Daniele Silvestri, che porta nella città calabrese un’anteprima del suo tour in programma il prossimo inverno nei palasport.

Prima dell’inizio dei concerti, il saluto dell’amministrazione guidata da Mario Occhiuto, rappresentata da Iole Perito, giornalista e portavoce del sindaco, ai talenti calabresi della serata. Non solo Peppe Voltarelli, Daniele Silvestri e Pietro Iannuzzi (alias Indian Wells) ma anche il lametino Marco Santoro, musicista storico della band di Daniele Silvestri oltre che di Morgan.

Daniele Silvestri con lo staff del Comune di Cosenza

Silvestri esordisce al piano: «Va bene cominciamo, che prima concludiamo e prima posso andar via…»e il pubblico risponde con un grosso: no! Ma è solo l’incipit del primo pezzo Prima di essere un uomo che dà il titolo al suo secondo album uscito nel ’95. Con lui, sul palco ci sono otto musicisti, veri e propri animatori della serata, dai quali sgorga la passione per la musica e una voglia di divertirsi che contagia il pubblico. Si passa attraverso le strade e i semafori di Ma che discorsi, alle stazioni e chiese piene di occhi di Strade di Francia. Il set prosegue veloce con L’Autostrada, all’inno pacifista di La mia casa.

Ma gli spunti di riflessione non finiscono qui, il cantante romano ricorda infatti la strage di via D’Amelio in cui il 27 luglio 1992 in il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scortapersero la vita: «Uno dei pochi esempi che ormai è difficile trovare di questi tempi, nelle istituzioni e in chi ci rappresenta». Ci sono poi momenti più leggeri ma non per questo meno toccanti, quando ad esempio manda un messaggio vocale dal pubblico con gli auguri di buon compleanno per la moglie. Dall’intimismo si torna a temi pubblici, come l’immigrazione, «Evidentemente non è poi così normale considerare fratello chiunque soffre vicino a noi».

Un momento del concerto di Silvestri

Si prosegue con i pezzi romantici e più soft come Occhi da orientale e Le cose in comune o più frizzanti come Monetine e Pochi giorni. In questo pezzo entra in scena al suo fianco Diodato. Poi è la volta di altri cavalli di battaglia: Salirò, La paranza e Gino e l’Alfetta. Dal nuovo album La terra sotto i piedi sono tratti Argento vivo di cui Silvestri ricorda la collaborazione con Rancore per il testo, e Prima che.

Arriva il momento dei saluti: «Spero che vi siate divertiti anche solo la metà di quanto ci siamo divertiti noi. Il nostro non è un mestiere ma è un gioco che abbiamo avuto la fortuna di far diventare un mestiere, raggiungo i miei amichetti. Vi saluto e vi ringrazio ancora per quel pezzetto della vostra vita che ci avete prestato questa sera. Buonanotte Cosenza!».

La piazza gremita

A seguire, in questo lungo debutto di Invasioni 2019l’atteso live set di Indian Wells, un artista calabrese dalla vocazione internazionaleche propone le sue sonorità particolari, ideate tra Londra, New York e i monti del Pollino. Si chiama Pietro Iannuzzi, in arte appunto Indian Wells, ed è producer italiano specializzato in sound poco nostrani come quelli di Actress, The Field, Shlohmo e Four Tet.

Ancora Silvestri in azione

Iannuzzi ha remixato l’australiano Kyson per Moodgadget, Heathered Pearls su Ghostly International e ri-creato Holocene per Bon Iver. Nel 2012 ha sfornato il suo album d’esordio Night Drops.

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