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Indie rock ed elettronica, arrivano Haze and The Pony

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Buona prova d’esordio per il duo romano che propone sonorità originali ed accattivanti

Haze and The Pony, cioè Foschia e il pony: un simpatico nonsense dà il nome al progetto musicale dei romani Giandomenico Viceconte, bassista-cantante-tastierista con precedenti nei Settimo Cerchio e L’Ultimo Atto, e Anselmo Buonamici, batterista acustico ed elettronico che proviene dai Sàrgano.

Haze and The Pony è anche il titolo dell’ep d’esordio del duo capitolino, costituitosi nel 2016, capace di destreggiarsi sia nelle sonorità più cariche, caratterizzate dal drumming potente e dal basso superdistorto lanciato in un riffing di tipo chitarristico, sia nelle atmosfere più rarefatte, in cui invece prevale l’elettronica.

I risultati di questa partnership si sentono, eccome. L’ep parte bene con il crescendo di Carry On Man, in cui gli avvolgenti arpeggi di basso evolvono nel riff violento della parte finale del brano.

Più movimentata la successiva Elapsed Time, che attacca con uno stacco duro e si sviluppa attraverso cambi di tempo e atmosfere in cui il background indie rock del duo si mescola bene all’elettronica.

Iside è impostata sulle stesse dinamiche sonore, ma con un dettaglio di non poco conto: il cantato in italiano, che Viceconte riesce a rendere piuttosto bene sebbene il tappeto sonoro non sia tra i più compatibili.

Più ariosa e melodica Psiconautica, in cui il cantato in italiano risulta più efficace. Da notare anche l’intreccio tra il synth e il basso distorto.

Chiude l’ep la suggestiva e ritmata Tossicanalisi, che ricorda qui e lì alcune cose dei Subsonica più sperimentali.

Una buona prova d’esordio, già disponibile sui digital store. Gli Haze and The Pony hanno lanciato attraverso la propria pagina Facebook una campagna di crowfounding per stampare l’ep su supporto fisico. Ascoltiamoli pure in digitale perché valgono. Ma nel frattempo, che ne dite di accogliere la loro richiesta e dargli una mano?

Da ascoltare (e da vedere):

Elapsed Time

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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