Liam Gallagher, una scintilla di brit pop incendia Taranto
L’ex frontman degli Oasis domina la seconda serata di Medimex 2019. Con lui, i lucani JoyCut e il re dello ska King Hammond
Secondo liveset nel programma di Medimex 2019 sulla Rotonda del Lungomare di Taranto. È il 8 giugno. I lucani JoyCut sono i primi a entrare in scena, seguiti dagli inglesi King Hammond & The Rude Boy Mafia. Nell’attesa dell’ex Oasis, Liam Gallagher, sul palco sale Dj Ringo a intrattenere il pubblico.
Di origine lucana, i JoyCut si mettono assieme nel 2004. Il primo ep, A Fish Counter, viene presentato in occasione del Pollino Music Festival del 2004. All’attivo tre dischi di respiro internazionale che esprimono una visione musicale aperta, percepibile anche dai numerosi live all’estero, che hanno dato alla band l’occasione di calcare lo stesso palco con artisti del calibro di Editors e The Cure. La band lucana è concentrata sulle tematiche ambientali, al punto di meritare l’etichetta ecowave. E non a caso la loro musica oscilla tra new wave e dark wave con contaminazioni elettroniche. Un vero e proprio marchio, ma anche una vocazione creativa, che si basa sugli accostamenti tra le percussioni tribali alla batteria e alle tastiere. E nel loro spettacolo questa voglia di sperimentare si percepisce tutta. La band calca il palco con la sua formazione classica, costituita da Pasquale Pezzillo, tastierista, chitarrista e principale songwriter, da Gaël Califano alle percussioni tribali e batteria e Giannicola Maccarinelli alla batteria.
Da quattro decadi sulla scena musicale King Hammond, al secolo Nick Welsh, si esibisce al Medimex 2019 assieme ai The Rude Boy Mafia. Conosciuto nel panorama internazionale come uno tra i musicisti ska più rilevanti (di cui tra l’altro ha creato il sottogenere dello skacid) è anche un produttore attivo, che ha curato numerosi artisti.
Collabora con La Trojan Record, con cui pubblica Skaville Uke This Is The Ska. Insieme a The Rude Boy Mafia, riesce con molta facilità a scatenare il pubblico attraverso il mix ben composto tra ska e rock. Con la stessa energia dei suoi primi live, King Hammond si muove a tempo sul palco, ma è anche attento a creare un dialogo col pubblico. Degne di menzione le tematiche dei brani, incentrate sull’integrazione e sull’antirazzismo capaci dalla fine degli anni ’70 di stimolare movimenti culturali ancora oggi attuali.
La voce di King Hammond è supportata dall’organo di Gaetano Grazioso, dal basso di Faisal Rashid, dalla batteria di Malcom Elvis Bray, dal chitarrista Rufio Rodriguez, dalla trombettista Wendy Jayne Bridger e dal sassofonista Dario Mr. Bogo Divella.
Dj Ringo insieme a DJ Toky ed Henry Ruggeri di Virgin Radio Italy, partner ufficiale del Medimex 2019, intrattengono il pubblico con un djset in attesa dell’ex voce degli Oasis. Si parte con dischi di gruppi come Blur, Prodigy (di cui Dj Ringo ricorda il frontman Keith Flint recentemente scomparso: «Un Omaggio a Keith Flint che dall’inferno ci sta guardando!»), The Clash, Depeche Mode, Chumbawamba. A sorpresa sul palco c’è anche Dj Paul Gallagher, fratello maggiore di Liam e Noel. Per chiudere al meglio sarà proprio lui a passare David Bowie e The Who.
Sbarcato dall’algida Inghilterra, Liam Gallagher si presenta con una giacca pesante. L’ex membro dei celeberrimi Oasis ma anche dei più recenti Beady Eye, intraprende la carriera da solista nel 2016 per poi pubblicare l’anno seguente il primo album As You Were. E da pochi giorni è annunciata l’uscita del nuovo disco, Why me? Why not, prevista per il 20 settembre. Anche in quest’occasione Gallagher si esibisce nella sua solita posa: con le braccia tirate dietro la schiena, mentre si protrae in avanti col busto. La sua voce vola sulle note del classico britpop, di cui negli anni ’90 è stato tra gli iniziatori. Liam lascia che la musica e la sua voce siano gli unici protagonisti della performance, creando quell’alone di artista distaccato in perfetto stile british, un po’ blasé e preso dalla sua performance musicale.
Come attacco due pezzi direttamente dagli anni ’90, dal repertorio della sua storica band: Rock ‘n’ Roll Stare Morning Glory. Tra un pezzo e l’altro della carriera solista, si susseguono altri brani prodotti dalla formazione dei fratelli Gallagher, giusto per ribadire che quel passato importante pesa e non passa: Columbia, Some Might Say, Lyla, Cigarette & Alcohol e, per chiudere i classiconi Wonderwall,Roll With Ite Champagne Supernova. Grazie a questi pezzi scatta la nostalgia tra il pubblico. Una nostalgia 2.0, visto che, al posto degli accendini di una volta, tutti alzano i cellulari per filmare il loro brano del cuore. C’è di più: il pubblico, alla fine di Wonderwall, invoca l’artista britannico con un coro da ultrà nel momento in cui si dirige dietro le quinte, per reclamare i bis. E lui risponde con Soul Love, l’unico brano dei Beady Eye del suo live set. Infine i brani da solista sono nell’ordine di scaletta da Wall Of Glass, Greedy Soul, For What It’s Worth, Universal Gleame per ultima Eh La. Più una primizia: Shockwave, un brano fresco di pubblicazione.
Pubblico in delirio per la seconda serata di concerti di Medimex 2019.
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