La gente non sta bene. Lo cantano i Safari
Primo singolo per il trio genovese, che mescola punk, attitudine scanzonata e testi impegnati (ma non troppo)
Chitarra distorta quel che basta, ma senza esagerare, basso pompato e rimica martellante. Più un pizzico di melodia, non sdolcinata ma orecchiabile quanto basta. Aggiungete una spruzzatina di punk, tanto per gradire, e otterrete la formula musicale che rende simpatici i Safari, un trio genovese composto dal chitarrista Davide Logozzo, dal bassista Sergio Rigoli e dal batterista Daniele Doro. Niente cantante perché cantano tutti e tre.
Allegri e pensosi quel che basta per divertire con un po’ d’impegno, i tre presentano al mondo del web La gente non sta bene («e di conseguenza neanche noi», commentano autoironici gli autori) il primo singolo tratto dal loro omonimo ep del 2017, prodotto dal ferrarese Manuele Max Stirner Fusaroli, apprezzato tecnico della consolle, che ha già lavorato per artisti quali Teatro degli Orrori, Luci della Centrale Elettrica, Giorgio Canali, Voina e via discorrendo.
Il video, diretto da Daniele Ciampi, che accompagna la canzone è in linea con la visione scanzonata della band: immagini blobbate da vari canali televisivi fanno da sfondo ai tre che suonano con piglio menefreghista. Si inizia da Renzi e si finisce con Trump.
«La gente non sta bene/crede nei preti e nella televisione», cantano a squarciagola i Nostri, ribellisti senza eccessi.
Che altro dire? Alleggerissero un po’ il sound e ripulissero i testi, i Safari potrebbero essere pronti a sfilare tra le nuove proposte di Sanremo. E forse, in fondo, ci sperano.
Tant’è: «Vorremmo fare tanti tanti soldi», dicono di sé i tre musicisti, «tanti tanti da non poterli contare, come ora che non ne abbiamo».
In bocca al lupo.
Da ascoltare (e da vedere)
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