Vienna, Raesta racconta le strane trame del caso
Un video suggestivo accompagna il secondo singolo del giovane cantautore elettropop pugliese
Ambientazione diurna, anzi mattutina, a colori vivi in una Torino invernale e malinconica. La storia è piuttosto semplice, ma per insaporirla i filmaker del Rkh Studio la raccontano al contrario: un piccolo incidente permette ai due protagonisti, interpretati da Linda Villano e Vittorio Lagorio, di incontrarsi e chiudere una trama del caso (i due si urtano e a lei cade un libro dalle mani, che aveva smarrito lui il giorno precedente).
È la storia, semplice ma ben dipanata, del video di Vienna, l’ultimo singolo del cantautore Raesta.
Il brano, scritto, arrangiato e interpretato dall’artista, è un esempio raffinatissimo di elettropop dai forti richiami anni ’80, marcati dal efficace tappeto ritmico dei synth e dai ricami della chitarra e da una linea melodica semplice e minimale, cantata in inglese.
Uno stile suggestivo, che è diventato il marchio di fabbrica dell’eclettico Raesta, al secolo Stefano Resta, giovane medico pugliese innamorato della musica, in cui ha fatto un percorso significativo come batterista per varie band, tra cui i Barbados, i Solandata e gli svedesi Wallenberg.
Terminate queste esperienze, il Nostro ha deciso di mettersi alla prova come autore e cantante, dapprima con gli Ilaria in una stanza e ora come solista.
Vienna, il secondo singolo del cantautore pugliese, segue di un anno Distant Worlds/Wake Up!, il brano d’esordio accompagnato anch’esso da un video suggestivo diretto da Alessio Attardi e prodotto dalla Espritfilm di Giuseppe Tandoj, il regista de La città incantata (2010).
Da ascoltare (e da vedere):
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