Rosy Vista, torna il rock in gonnella degli anni ’80
Con il nuovo album Unbelievable la all female band tedesca si ripresenta dopo trentacinque anni di assenza dalle scene discografiche
È davvero incredibile, come da titolo. Soprattutto, è incredibile che le Rosy Vista siano tornate dopo trentacinque anni di assenza discografica da quella scena metal in cui hanno ricoperto un ruolo tutto sommato marginale.
Eppure il quartetto vanta un piccolo primato: essere state la prima all female band tedesca in un momento storico in cui l’unico gruppo in gonnella erano le storiche Girlschool e in cui la bionda Doro Pesch doveva farsi largo a spallate coi suoi Warlock per risultare credibile alle platee del genere allora più maschilista del mondo musicale.
Furono quel che si dice una meteora: pubblicarono solo un ep, You Better Believe It! (1985), che diede loro la possibilità di fare vari tour di supporter ai big, e poi finirono inghiottite dal riflusso.
Oggi la band si ripresenta bene (saranno pure stagionate ma, a giudicare da foto e video sono ancora in forma) nella formazione storica, composta dalla chitarrista e leader Anca Graterol, che proveniva dalle rumene Catena, dalla cantante Andrea Schwarz, dalla batterista Marina Hublek più la new entry Angela Mann al basso.
Unbelievable (appunto, incredibile), uscito di recente per Steamhammer-Spv, è l’album del ritorno in scena. Ma è anche il classico viaggio nella macchina del tempo, perché, a sentirlo bene, sembra che per le quattro crucche i fogli del calendario non si siano mai mossi.
Già: la formula musicale è quella di sempre, un hard rock melodico che ammicca un po’ al pop e un po’ al soul, grazie alla voce profonda e duttile della Schwarz, arricchito dal riffing duro quel che basta della Grateroi e sostenuto da una sezione ritmica robusta ma mai pesante. Il tutto, appena ammodernato in sede di produzione.
Roba per nostalgici? Anche, visto che nella scaletta sono inseriti i quattro brani del vecchio ep. Ma ciò non toglie nulla a un album riuscito e gradevole.
Che si presenta bene subito, con la open track Crazy, un bel pezzo hard dalla melodia intrigante, dal riffing squadrato, dal refrain aor e dal un coro ruffiano.
La cadenzata Sadistic Lover è un’ottima palestra per le corde vocali della frontwoman che esibisce una bella timbrica bluesy e pulita.
Hard e melodia si fondono nell’americaneggiante Master Of Control che si lancia su un rirmo spedito e marcatoa tratti dalle cavalcate heavy della chitarra.
Molto convincente l’interpretazione della Schwarz anche in Too Much Feeling, un lentone romantico sfacciatamente anni ’80.
Tables Are Turned è un hard robusto che rimanda in parte agli Scorpions e in parte alle Heart.
Con Until I’m Satisfied si torna sul versante aor, condito con qualche efficace pizzico di soul nei cori.
Decisamente più heavy nei suoni, Hopatina è un divertissment basato sulla musica folk dell’Europa orientale. Non a caso proviene dal repertorio delle Catena.
La rockeggiante Poor Rosy cita un po’ gli Ac/Dc nei riff, che tuttavia sono innestati su un refrain americaneggiante.
Decisamente orientato verso il pop, tranne l’assolo della parte centrale, Sound Of Your Love, l’altra power ballad dell’album.
Qualche richiamo agli Iron Maiden vecchia maniera emerge nel refrain epico di Rockin’ Through The Night, che resta comunque aor oriented grazie a un ritornindello orecchiabilissimo.
Qualche influenza degli Scorpions più melodici si fa sentire invece in Changing My Mind che si basa sulla felice combinazione tra l’incedere ritmico incalzante e la melodia ariosa.
Chiude l’album un’efficace cover del classicone Born To Be Wild.
Ce n’è quanto basta per dare il bentornate alle Rosy Vista e augurare loro che Unbelievable sia un nuovo inizio.
Le sperimentazioni e l’originalità stanno di sicuro altrove. Ma alle quattro teutoniche non sono richieste, visto che suppliscono alla grande con la professionalità e la passione.
Buon ascolto e buon divertimento.
Per saperne di più:
Il sito web ufficiale delle Rosy Vista
Da ascoltare:
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