The New Normal, torna il Rambo del metal
Kane Roberts riprende il discorso interrotto negli anni ’90 con un album brillante e aggressivo, pieno di ospiti eccellenti. Muscoli, cuore e virtuosismo per il body builder della chitarra
Stare in formissima a 57 anni suonati non è proprio facile. Ma a favore di Kane Roberts militano due fattori: la lontananza, più o meno volontaria dallo show business, iniziata praticamente a fine millennio dopo un tentativo di carriera solista che lasciava ben sperare, e il body building.
L’ex chitarrista di Alice Cooper nonché compositore di colonne sonore per film, tv e videogames, ha deciso di rimettersi in discussione con il recentissimo The New Normal, uscito per la napoletana Frontiers a fine gennaio: undici canzoni (dieci inedite più un bonus), con cui l’artista bostoniano dà prova di un buon songwriting al passo coi tempi e di buone doti canore.
I muscoli ci sono ancora ma non sono più quelli pompatissimi che lo resero un personaggio unico nella seconda metà degli anni ’80 (l’heavy metal Rambo) e il suono si è evoluto di conseguenza: non più i flash velocissimi, brillanti ed iperaggressivi in linea col trend dei virtuosi ottantiani, ma un’impostazione più solida e meno appariscente.
Stesso discorso per il genere: Roberts ha accantonato le composizioni griffate e l’aor in favore del nu metal e dell’hard contemporaneo. Insomma, una prova di maturità per rientrare in grande stile, grazie all’aiuto di musicisti di tutto rispetto: i bassisti Kip Winger (col quale Roberts divise onori e oneri alla corte di Cooper), Ed Modigliani, Johnny 5, Eddy Has Eyes, i tastieristi Scott Lang e Paul Taylor e i batteristi Ken Mary e Christopher Tisi più il fonico-produttore Alex Track, che si alterna alle tastiere, alla batteria e alle percussioni.
Le premesse ci sono tutte. E sono tutte mantenute.
A partire dall’open track King Of The World, un buon pezzo di metal contemporaneo dalle sonorità robuste e pulite, con una buona alternanza tra parti morbide (l’intro acustico e lo stacco centrale). Buona la performance vocale di Roberts, che regala agli ascoltatori un’altra chicca: un duetto di chitarra con la brava (e bella) Nita Strauss, anche lei proveniente dalla band di Alice Cooper.
Un durissimo riff su un tempo spezzato anima Wonderful, che si muove tra nu metal e stoner e si segnala per un coro grandioso.
Il singolo apripista Beginning Of The End si avvale della partecipazione di due ospiti d’eccezione: Alice Cooper e Alyssa White-Glutz degli Arch Enemy che si lancia in un growl a dir poco terrificante. Da segnalare anche la presenza del giovane picchiatore giapponese Aoyama Hideki alla batteria.
Questo popò di parterre fa senz’altro la differenza, ma non altera il valore di fondo di un buon pezzo, in perfetto equilibrio tra approccio melodico e potenza sonora.
Decisamente più melodica e ariosa, grazie alle sonorità prevalentemente acustiche, Who We Are è una power ballad molto movimentata, in cui la cantautrice-tatuatrice (sì, avete capito bene) Katt Franich divide efficacemente il microfono con Roberts.
Forever Out Of Place, in cui l’ex Rambo duetta al microfono con Winger, è un aor dal consistente impianto melodico in cui si segnalano le frasi iniziali di chitarra classica dal sapore malmsteeniano.
Leave This World Behind è una potentissima galoppata metal piena di cambi di atmosfera (ad esempio, dall’intro soft al refrain molto hard), di cambi di tempo e stop and go, interpretata magistralmente dall’ugola e dalla chitarra del fu metal Rambo.
Molto più radiofonica, The Lion’s Share, cantata assieme a Winger, è una ballad arrangiata dal piano e dal synth, che accompagnano una bella melodia vocale in crescendo, e in cui la chitarra si ritaglia uno spazio nella parte strumentale.
Leave Me In The Dark è un brano impostato su un crescendo efficacisssimo, che incorpora nella seconda metà elementi grunge.
Cadenzata ed epica, Above And Beyond, in cui rifà capolino nei cori Kip Winger, è un buon esempio di metal radiofonico ultramoderno: sound duro ma non troppo, orchestrazione ben efficace e refrain ruffiano ma senza sbracature.
Wrong chiude l’album con una melodia pop su un tappeto metal pieno di citazioni noise e industrial con un effetto complessivo che ricorda i Massive Attack.
Decisamente più metal la versione remixata di Wrong, inserita come bonus track, in cui la chitarra di Roberts e gli archi risultano decisamente più valorizzati.
In conclusione, The New Normal è un album di spessore, in cui il chitarrista più palestrato del rock dimostra di avere ancora molte risorse, soprattutto compositive. È un album che non guarda indietro e in cui le glorie passate dell’autore si fanno apprezzare come baglio importante di esperienza.
Nessuna operazione nostalgia da parte di Kane Roberts, ma solo uno sguardo lucido verso il futuro del rock.
Da ascoltare con attenzione.
Da ascoltare (e da vedere):
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