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La baia degli angeli, l’emozione negli occhi di una figlia…

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Il brano di esordio di Bellatrix, il progetto musicale di Franco Vietti, racconta con finezza i rapporti familiari più delicati, grazie anche a un bel video

Mari e monti. In questo caso non è la formula con cui in alcuni ristoranti si indicano i piatti misti di pesce con ortaggi e verdure.

Ci si riferisce alle due location di La baia degli angeli, il video che accompagna l’omonima canzone di Bellatrix, girato appunto tra la Valle d’Aosta e la Liguria e diretto da Alessandro Stevanon.

La bella e dolce Ludovica (il cognome non è pervenuto) rappresenta nel video un tipo di femminilità un po’ desueta nell’attuale cultura mainstream: quella filiale. Non a caso, non c’è nulla di provocante nelle pose e nelle espressioni della protagonista.

La baia degli angeli racconta, appunto, il rapporto delicato tra padre e figlia.

Da sinistra: Franco Vietti e Guido Guglielminetti

Bellatrix, a cui è attribuita la canzone, non è una band né un singolo artista. È il nome del progetto musicale di Franco Vietti, innamorato perenne della musica con un passato importante come batterista, iniziato ad Aosta con gli Extreme e poi proseguito a Bologna con gli Arctic Circle, assieme ai quali ha inciso un brano in Inghilterra, e culminato nella collaborazione con Lucio Dalla.

Vietti ha deciso di rivivere la propria passione per la musica affidando la propria canzone alle cure di Guido Guglielminetti, musicista di prima grandezza, attuale produttore di Francesco De Gregori e titolare del Psr studio di Peveragno, nel Cuneese, dove è stato prodotto il brano.

La baia degli angeli è cantata con toni delicati da Simone Nadalin, cantante e frontman dei DeaSonora, band importante di pop rock elettronico.

Sia il brano, in cui l’efficace cantato declamatorio di Nadalin è impreziosito da un arrangiamento etereo e raffinato, sia il video, caratterizzato da un uso efficace dei piani-sequenza e arricchito da una fotografia magistrale, sono un bell’esempio di narrativa per emozioni.

Buona la prima.

Non resta che aspettare la prossima prova di Vietti. Pardon, Bellatrix.

Da ascoltare (e da vedere):

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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