Teatime Dub Encounters, Iggy Pop si dà alla techno
Il rocker americano è la guest star dell’ultimo, spassosissimo ep degli Underworld, un esperimento nato grazie ai buoni uffici di Danny Boyle
Iggy Pop non ha bisogno di presetazioni. E, a dirla tutta, non ne hanno bisogno neppure gli Underworld, eredi di quei Freur che nei primi ’80 spopolarono in Italia e universalmente considerati i pionieri delle nuove tendenze elettroniche che hanno sondato a fondo, dalla techno al synth pop passando per la trance e la drum ’n bass.
Acidi ma non così tanto da non approdare al mainstream.
La domanda è semmai un’altra: che ci fanno assieme a uno dei mostri sacri del rock più trasgressivo?
Pare, così tramandano tutti i media più addentrati, che galeotto sia stato Danny Boyle, che nel suo mitico Trainspotting utilizzò classici degli Stooges assieme a brani della band britannica. Non pago, il regista angloirlandese decise di far incontrare il rocker americano con le synthstar inglesi perché producessero materiale originale per Trainspotting 2. L’incontro è avvenuto, il materiale è stato inciso ma non ha trovato posto nella colonna sonora del sequel del film più trasgressivo degli anni ’90.
In compenso è uscito Teatime Dub Encounters, un divertissment in quattro brani pubblicato dalla Caroline.
Non è il caso, ovviamente di parlare di canzoni: i quattro brani sono soprattutto la rielaborazione di racconti di Iggy (che, quando parla, grazie alla sua voce magnifica riesce ad avere lo stesso carisma di quando canta) sulle basi costruite da Karl Hide e Rick Smith con l’ausilio di voci femminili.
Uno di questi racconti, a dir poco deliranti, costituisce la trama di Bells & Circles, in cui Iggy ricorda vecchi episodi dei suoi viaggi in aereo, quando era permesso fumare a bordo e provarci con le hostess era più facile. Il tutto su un tappeto techno martellante.
Altrettanto divertente Trapped, che somiglia di più a una canzone, in cui Iggy canticchia i versi col sostegno di una corista.
In I’ll See Big il tappeto sonoro si ammorbidisce e Pop monologa alla grande con una timbro grave e un po’ retorico alla John Wayne.
Chiude la spassosa Get Your Shirt, in cui il rocker americano cerca una maglietta (evidentemente, a settantun anni suonati girare a torso nudo non è più così facile..) su una base ballabile.
Teatime Dub Encounters è un ep simpatico, che restituisce all’ascoltatore il divertimento dissacrante provato dagli artisti che l’anno realizzato nel momento in cui lo realizzavano. C’è da sperare che qualche dj lo scopra e lo usi per animare le proprie serate. Lo spasso è garantito, con o senza Boyle.
Da ascoltare (e da vedere):
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