Un talento che vince, intervista a Cristiano Turrini
Il giovane cantautore romano, fresco del premio Deejay On Stage col brano Kuala Lumpur, fa il punto sulla sua carriera e annuncia l’uscita di un album
Romano, classe ’89 e attivo sulla scena musicale da qualche anno, Cristiano Turrini è quel che si dice un talento puro.
La sua è una carriera ancora breve ma intensa: è emerso nel 2013 e, da allora non si è più fermato.
Nel suo curriculum figurano, tra le varie cose, una partecipazione al Festival di Castrocaro e due alla finale di Sanremo Giovani, la vittoria, nel 2019, a Play! Storie che cantano, più una chicca: il ruolo di doppiatore nella versione italiana del telefilm disneyano Violetta.
E poi, alla fine d’agosto, riceve il premio Deejay On Stage direttamente da Linus grazie al suo ultimo brano Kuala Lumpur, che entra subito nella rotazione di Radio Deejay. La ricetta del successo, in questo caso, è stata la felice combinazione tra melodie e sonorità orientali e occidentali.
Il successo di Kuala Lumpur sembra il classico fulmine a ciel sereno, anche se basta ascoltarlo per capire che la vittoria è stata più che meritata. Vogliano dire qualcosa di più su questo brano?
Kuala Lumpur è nato in un momento importante del mio percorso, in cui ero alla ricerca di un’identità artistica sempre più definita e in equilibrio tra le esigenze discografiche e la mia vocalità. Come di consueto ero in studio con il mio amico e produttore Marco Canigiula e, guardando un video su YouTube, ci siamo lasciati catturare dai generosi scenari della Malesia. Nasce così l’idea di voler ambientare la fine di una storia d’amore nella meravigliosa capitale malese. Hanno preso parte alla produzione importanti musicisti: il pianista Jacopo Carlini, il chitarrista Davide Gobello, il bassista Matteo Carlini e Skywalker. Kuala Lumpur è il risultato dell’impegno di tutte queste persone.
Cosa ci racconti del contest Deejay On Stage?
Un grande evento che mi ha dato l’occasione di competere e confrontarmi con altri bravissimi artisti dai più svariati background e generi. Ciò mi ha spinto a mettere in gioco il meglio di me. Mi sono sentito nella palestra dei grandi: è stato per me un onore e un orgoglio anticipare su quel palco artisti del calibro di Mahmood e Gabbani.
Quali messaggi e contenuti vuoi trasmettere con la tua arte?
Nella mia scrittura tendo a rappresentare sia emozioni vissute in prima persona che emozioni in modo più generale. Mi piace il pensiero che chiunque possa ritrovarsi in quello che scrivo: per questo prediligo una scrittura semplice, un’alternanza di immagini e pensieri profondi che possano lasciare un messaggio all’ascoltatore.
Com’è nata la tua passione per la musica?
All’età di 5 anni ero in vacanza con i miei genitori in un villaggio turistico e mi hanno catapultato su un palco. Da lì ho capito che quello sarebbe stato il mio posto. Ho iniziato a studiare canto con vari insegnanti e in varie accademie di musica ma anche recitazione e doppiaggio per ottenere una formazione più completa. Da un po’ di anni sono diventato vocal coach e negli ultimi 5 anni mi sono immerso nella scrittura e nella realizzazione dei miei brani con un team che mi segue e sostiene.
Quali sono le collaborazioni che più ti hanno segnato o che ancora oggi ti accompagnano?
Nel mio percorso artistico ho avuto la possibilità di incontrare professionisti straordinari. Negli ultimi anni, oltre a Marco Canigiula che segue il mio progetto da più da oltre un lustro, sono orgoglioso di avere al mio fianco grandi musicisti che mi accompagnano ogni giorno nel mio percorso: Davide Gobello (Fabrizio Moro), Jacopo Carlini (Giorgia, Sanremo 2020) e Matteo Carlini (Alex Britti). Con ognuno di loro c’è una stima reciproca che va oltre l’ambito artistico e sono felice che facciano parte del mio progetto da qui all’uscita del mio album.
Programmi per il futuro, concerti e/o album?
Stiamo già lavorando a nuovi singoli e a un album che sarà realizzato anche grazie ad importanti collaborazioni di cui però non posso ancora parlare. Il 17 ottobre sarò sul palco del concorso Proscenium dove sono stato selezionato tra i finalisticon il brano Guernica,e avrò l’onore di esibirmi con un’orchestra dal vivo. E poi ritenterò la carta di Sanremo Giovani, sperando sia la volta buona.
(a cura di Andrea Infusino)
Da ascoltare (e da vedere):
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