La fiera degli editori è ok, solo la "Nuvola" non va
La struttura dell’Eur è scomoda e non è proprio il massimo. Se le cose vanno bene è solo merito dei libri
La crisi economica sembra non aver colpito l’editoria indipendente piccola e media, che ha inaugurato a Roma la sedicesima edizione della fiera nazionale Più libri, più liberi, aperta al pubblico dal 6 al 10 dicembre.
Fino ad oggi la fiera ha registrato molte presenze, e soprattutto più vendite di libri in diversi settori, dalla fiction straniera a quello dedicato ai ragazzi e ai bimbi. Ad ospitare la manifestazione, organizzata e promossa dall’Associazione Italiana Editori, è la nuova sede del Roma Convention Center, la Nuvola, progettata da Massimiliano e Doriana di Fuksas.
La tanto chiacchierata opera incompiuta ci riferiamo alla Nuvola, realizzata senza rispettare le indicazioni dell’Archistar, non solo esteticamente non abbellisce l’architettura urbana dell’Eur, ma sembra non essere al top della modernità perché non dispone ancora del parcheggio auto sotterraneo e gli ascensori non funzionano bene. Esteticamente l’edificio non è cosi bello come alcuni vogliono farci credere e non sarà la Nuvola a far registrare più vendite di libri e a far partecipare più editori, perché la sede è sì prestigiosa, ma solo per le polemiche che ha suscitato l’anno scorso e non per quel che ha dichiarato durante l’inaugurazione della fiera il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Quest’anno un numero maggiore di editori partecipa alla fiera in una nuova prestigiosa sede: la Nuvola. Anche questo è segno del successo di una manifestazione che promuove con coraggio e fatica la cultura».
Sullo stesso registro il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini: «Oggi assistiamo all’incontro tra due belle storie: da una parte quella della Nuvola, che sembrava l’ennesima opera incompiuta e invece è diventata il simbolo di un’Italia che investe sul futuro, dall’altra “Più libri più liberi”, che guarda al domani con rinnovata fiducia”.
Anche il presidente dell’Aie, Riccardo Franco Levi riferisce si esprime con entusiamo sulla Nuvola: «in inglese si chiama “cloud” ed è il simbolo dell’innovazione e della tecnologia. Oggi questo significa che il libro è capace di vivere al passo con i tempi».
La cultura è libertà e cibo dell’anima e perciò non sarà la sede a determinare il successo della fiera. Questo lo faranno i libri prodotti e il lavoro incessante degli editori che lavorano quotidianamente, affrontando da soli tutte le difficoltà economiche che l’Italia ancora non riesce a risolvere.
Carmelita Brunetti
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