Donne, arte e storia in un borgo antico della Calabria
La mostra collettiva di Proiezione Calabria a Fiumefreddo Bruzio, il centro storico amato da Salvatore Fiume
Il rifiuto della violenza alle donne. Ma anche l’importanza dell’arte, che il connubio con i centri storici valorizza oltremisura, e il legame con l’artigianato, diventato, da forma antica della produzione, un genere creativo a sé.
Tutto questo ed altro, nella mostra collettiva Donna fatti bella per te, svoltasi dal primo al 16 di agosto nella sala consiliare di Fiumefreddo Bruzio, un piccolo (e bellissimo) borgo della costa tirrenica calabrese, in cui spiccano i ruderi dell’antico castello e le vestigia di bellissimi palazzi nobiliari e religiosi, il tutto incastonato nella roccia a circa 300 metri d’altezza a pochissimi chilometri dal mare.
La collettiva è stata organizzata dall’associazione Proiezione Calabria, presieduta dall’architetta e artista cosentina Carmen Ignoto, a cui aderiscono molti artisti calabresi e non solo ed è dedicata a due donne: Ida Celebre, cugina della Ignoto, morta anni fa in un tragico incidente stradale, e Roberta Lanzino, violentata e uccisa 29 anni fa mentre si recava in vacanza sulla costa a bordo del proprio motorino. Il suo, mai risolto in sede giudiziaria, è uno dei più inquietanti cold case della Calabria contemporanea.
La mostra è stata preceduta da una tavola rotonda, a cui hanno partecipato i genitori della Lanzino, il vicesindaco di Fiumefreddo e il presidente della proloco, Massimiliano Amendola, e vi sono state sposte le opere della Ignoto, quadri realizzati con colore su legno e sculture di varia dimensione, le tele di Fernanda Santos, una giovane pittrice di origine brasiliana che risiede a Fiumefreddo da molti anni, e le pitture di Giancarlo De Luca, un artista della vicina Paola.
Successo pieno per l’iniziativa, presa letteralmente d’assalto dai turisti. Praticamente un sold out per i tre espositori.
«È stato anche un modo per far conoscere la nostra arte fuori dai confini della regione», ha spiegato soddisfatta Carmen Ignoto. E non si tratta di quell’arte astratta, che tanto stuzzica i radical chic, ma di opere a loro modo concrete, in cui ha un certo peso il background professionale dell’artista cosentina, visto che i soggetti e la dimensione delle opere sono concepiti con due obiettivi: la comunicazione di contenuti e la loro fruibilità, anche come oggetti di arredamento.
A proposito di rapporti fuori regione: dopo che Maometto è andato alla montagna, la montagna andrà da Maometto: «A partire dal prossimo autunno, cercherò di portare la mostra e le sue tematiche al Nord», ha proseguito la Ignoto. È il classico caso del nemo propheta in patria? No, anche se essere artisti in Calabria è più duro che altrove.
«Il successo di questa mostra», ha concluso la presidente di Proiezione Calabria, «dimostra che quando si hanno gli spazi per realizzare le proprie idee le cose si muovono. Certo, è un peccato che borghi incantevoli come questo in cui ho esposto per la prima metà d’agosto debbano vivere solo per una parte della stagione estiva. Occorrono iniziative che diano continuità e fiato agli amministratori e agli imprenditori locali». Alcune di queste rientrano nel programma dell’associazione calabrese di artisti: la creazione di scuole d’arte e mestiere nei centri storici, l’avvio di iniziative artistiche continuative e via discorrendo. E non è un caso che questo discorso sia stato riproposto proprio a Fimefreddo, valorizzato tanti anni fa dal celebre artista siciliano Salvatore Fiume, che rivitalizzò il borgo con le sue opere, tuttora esibite come motivo di vanto.
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