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Dossi spaccavetture alle porte della Sila

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Dimensioni non a regola, segnaletica assente e incidenti a raffica. La denuncia di una consigliera di Rovito

I dossi stradali sono come i farmaci: utilissimi, ma solo se presi nelle dosi consigliate. Altrimenti le controindicazioni superano i benefici.

Se ne sono accorti – e lamentati a gran voce – gli abitanti di Bosco di Rovito, una frazione di Rovito, alle porte di Cosenza, sulla cui strada principale l’amministrazione comunale, guidata dal dirigente del Pd Felice D’Alessandro, ha installato quattro dossi che, a detta dei rovitesi, non solo non sarebbero a norma, perché troppo alti e realizzati rialzando l’asfalto (in pratica, sarebbero dei grumi di catrame), ma anche pericolosi, come proverebbero gli incidenti, soprattutto a danno di chi gira in moto.

Inoltre, tra i vari problemi legati ai dossi, ci sarebbe la mancanza di idonea segnaletica verticale. La strada di Bosco, infine, non è quel che si dice una via secondaria, soprattutto in questo periodo: infatti, è da lì che passa il traffico diretto verso la Sila, dopo l’interruzione del ponte della vicina Celico.

Allarmi esagerati? Probabilmente no, visto che la consigliera d’opposizione Manuela Spadafora ha preso a cuore la vicenda e ha indirizzato un’interrogazione scritta al sindaco D’Alessandro.

La giovane consigliera, preso atto che, essendo in asfalto, i dossi sono poco visibili e di dimensioni non a norma, e considerato, inoltre, che gli stessi non sono segnalati in maniera adeguata, chiede al primo cittadino l’immediata rimozione di questi ostacoli anti velocità. Non una rimozione tout court, beninteso, ma la sostituzione con dossi a norma e riposizionati in maniera da non costituire pericolo per i cittadini.

Non basta: se la richiesta non dovesse essere accolta, la consigliera Spadafora minaccia di rivolgersi alle autorità sovracomunali competenti (Provincia e Prefettura) perché provvedano all’esecuzione della richiesta e a sanzionare l’amministrazione.

Sindaco avvisato…

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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