Le madonne di De Blasio in mostra a Roma
L’artista lucano coniuga il cubismo con i simboli della tradizione sacra
Visitando una galleria romana mi hanno intrigato per la composizione e la combinazione, molto singolare, dei colori brillanti le opere realizzate, con tecnica mista, dal filosofo e artista di origine lucana Luigi Athos De Blasio. Personaggio riservato e incredibilmente affascinato dalla ricerca dei cubisti e costruttivisti russi, tanto da farne una vera e propria ricerca personale e sperimentazione pittorica. Dopo qualche giorno incontro al Caffè Bistrot Athos De Blasio, che mi mostra numerosi disegni conservati in due taccuini da viaggio. Mi salta subito all’occhio che lui è nemico della simmetria e distingue bene l’equilibrio statico da quello dinamico. Ecco perché, quando dopo qualche giorno vado a vedere i suoi dipinti, noto che l’equilibrio dei suoi disegni e dei suoi quadri non è mai statico, come del resto è sempre dinamica la sua vita.
Nel dire che il nostro artista è nemico della simmetria, intendo affermare che è nemico di quella regolarità che comporta la morte di ogni germe artistico. E tale caratteristica appare soprattutto nei disegni. Il disegno è per lui non solo lo scheletro della pittura, ma è tutt’uno con la pittura stessa, è l’elemento basilare della sua opera, l’elemento che viene prima del colore o dopo di esso, ma senza il quale l’opera difficilmente può reggersi.
Nei lavori di De Blasio riconosciamo alcuni elementi che caratterizzano la sua pittura: sguardi dolci e penetranti di volti di donne, la colomba, simbolo di pace, la moka per fare il caffè, dei vasi di fiori, oggetti che ricordano il normale fluire del tempo e della quotidianità. È evidente quale importanza abbia avuto per lui l’insegnamento dei grandi cubisti, Braque e Picasso in testa. È lui stesso a riconoscerlo: il cubismo gli insegnò una nuova maniera di visualizzare il mondo esterno e di accostarsi agli oggetti e alle forme, così come il neoplasticismo – in particolar modo Mondrian – gli spalancò le porte d’una assolutezza delle forme geometriche astratte che forse non avrebbe mai altrimenti inteso.
Ma come potrebbe un artista sottrarsi alle influenze dei grandi eventi storici che si sono svolti e si svolgono attorno a lui? Ecco dunque che potremmo suddividere i suoi disegni e dipinti in due epoche: quella della ricerca astratta e cubista e quella recente, più figurativa, legata alla spiritualità e alla simbologia delle icone sacre come la serie delle Madonne in cui l’umano e il sovraumano si fondono per far emergere in tutta la sua imprevedibilità la possibile essenza della vita umana.
E finalmente la fase attuale, in cui la personalità dell’artista, ormai matura, si vale di tutte le esperienze del passato e del presente. Luigi Athos De Blasio è capace di rendere un’atmosfera, un sentimento, un Erlebnis, anziché riprodurre o imitare un elemento oggettivo del mondo esterno.
A rapire la nostra attenzione saranno sicuramente le sue ultime creazioni cariche di simbologie come la serie delle Addolorate e Madonne in esposizione a Roma nella tarda primavera. Un viaggio misterioso che De Blasio sta preparando per far riflettere sulla bellezza della vita e il mistero che la vita porta con sé.
Carmelita Brunetti
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