Il liberalismo è immortale, Johnson sfida Putin
L’aspirante premier britannico provoca il presidente russo, “reo” di aver affermato che il pensiero liberale non ha più seguito nelle masse
I valori del liberalismo «sono immortali e vinceranno»: parola di Boris Johnson, candidato favorito per Downing Street, che usa la sua colonna settimanale sul Telegraph non solo per sventolare la bandiera della Brexit o per formulare nuove promesse da futuro premier, ma anche per polemizzare con Vladimir Putin.
Al presidente russo, che al Financial Times aveva indicato il liberalismo come obsoleto agli occhi di vasti strati popolari, Johnson replica secco.
A suo dire, infatti, l’odierno Regno Unito è «il miglior esempio del trionfo» delle dottrine liberali. Non solo: l’aspirante premier esalta il sistema britannico come un equilibrio vincente fra democrazia e stato di diritto e come una nazione leader «nella tecnologia, nella cultura, nei servizi finanziari».
Rivolgendosi poi familiarmente a Putin per nome, prende di mira «quei Paesi, Vladimir, dove si ritiene che il capitalismo sia in mano a oligarchi e complici, si spara ai giornalisti e i valori liberali sono derisi».
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