Rudy Guede, il riscatto attraverso lo studio
Unico condannato per l’uccisione di Meredith Kercher, l’ivoriano sta per ottenere la seconda laurea ed è stato ammesso al lavoro all’esterno al carcere
Un delitto, tre vicende umane. Ci si riferisce all’omicidio della giovane inglese Meredith Kercher, che scosse l’Italia nel 2007 e divise l’opinione pubblica per quasi dieci anni.
Di Raffaele Sollecito, a lungo imputato per l’omicidio, si sa che fa l’ingegnere informatico e, a causa del lungo processo, ha avuto difficoltà di inserimento lavorativo.
Amanda Knox, invece, è stata protagonista (anzi, la protagonista) del Festival della giustizia penale, recentemente svoltosi a Modena, dove, tra una lacrima e l’altra, ha rievocato la propria vicenda, espresso i propri timori e, neanche troppo tra le righe, sfidato Giuliano Minnini, che fu il pm nel processo in cui è stata alla sbarra per anni.
L’ivoriano Rudy Guede, l’unico condannato in quella vicenda, tiene un basso profilo: sconta i suoi 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith presso il carcere di Viterbo dove ha ottenuto la possibilità di lavorare all’esterno.
Guede, che ha sempre protestato la propria innocenza, cerca un riscatto negli studi.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, l’ivoriano si appresta a prendere la seconda laurea, La prima è una triennale (con 110 e lode) in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale. Ora si prepara a discutere la tesi in Narrazione cinematografica presso la facoltà di Storia e società dell’Università di Roma Tre, dopo aver terminato gli esami con la media del 28.
L’ivoriano è stato da tempo ammesso al lavoro esterno al carcere presso la biblioteca del Centro per gli studi criminologici di Viterbo che lo segue. Ha inoltre usufruito di diversi permessi premio ed è tornato più volte a Perugia ospite della famiglia della sua maestra delle elementari.
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