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Attentò Bolsonaro, il giudice lo assolve per infermità mentale

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L’uomo accoltellò il presidente brasiliano. Quest’ultimo ha annunciato l’Appello: «Se volesse rivelare chi lo ha armato, le sue dichiarazioni non avrebbero valore legale, perché è considerato pazzo»

Un giudice brasiliano ha assolto per infermità mentale Adélio Bispo de Oliveira l’uomo che aveva accoltellato l’allora candidato alla presidenza del Paese sudamericano Jair Bolsonaro, e ha ordinato il suo ricovero per un tempo indefinito in un manicomio giudiziario.

L’attentatore è rimasto sotto la custodia della polizia dal 6 settembre, quando è stato accusato di aver accoltellato Bolsonaro durante un comizio a Juiz de Fora, una città a 186 chilometri a nord di Rio de Janeiro. La lama lesionò l’intestino mettendo in pericolo la vita dell’attuale presidente brasiliano. L’aggressore, dopo l’attentato, fu aggredito a sua volta dai sostenitori di Bolsonaro. La polizia disse che aveva confessato e il candidato continuò la sua campagna fino alla vittoria.

Bolsonaro ha annunciato il ricorso in appello. «Ora, se Adélio volesse rivelare chi lo ha pagato per uccidermi, le sue affermazioni non avrebbero alcun valore legale perchè è pazzo», ha detto il presidente.

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