Alcide De Gasperi e l’intelligence: il lato nascosto della rinascita italiana
In libreria, un volume a più voci dedicato ai rapporti tra lo statista cattolico, scomparso settant’anni fa, e gli 007 a cura di Mario Caligiuri
Fresco di stampa in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa, esce in libreria Alcide De Gasperi e l’intelligence. Come è stata ricostruita l’Italia (Rubbettino, Soveria Mannelli 2024), un volume a più voci curato da Mario Caligiuri, il direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria.
Il volume è pubblicato nella collana dedicata all’intelligence dell’Unical e si inserisce nel contesto degli approfondimenti storici iniziati con Francesco Cossiga (2011) e proseguiti con Aldo Moro (2018), Giulio Andreotti (2021) ed Enrico Mattei (2022).
Il testo contiene saggi di Mario Caligiuri, Giovanni Fasanella, Mimmo Franzinelli, Alessandro Giacone, Paolo Gheda, Virgilio Ilari, Valeria Moroni, Giacomo Pacini e Niccolò Petrelli.
Nel saggio, gli autori hanno affrontato diverse questioni: l’inevitabilità dell’intelligence nella ricostruzione del Paese dopo la Seconda guerra mondiale; il ruolo del Secret Service britannico verso l’Italia; la guerra dell’informazione del Candido contro lo statista italiano, la politica democristiana dell’intelligence a cavallo tra gli anni ’40 e ’50, l’attenzione sull’Italia attestata dagli archivi dei Servizi francesi; l’oscillante politica estera di sicurezza nazionale ancorata ai partiti americani; l’interesse costante dell’intelligence statunitense verso il nostro Paese; l’esperienza poco nota del Movimento d’avanguardia cattolica italiano (Maci) che operava come un servizio segreto e la travagliata nascita del Sifar, che per decenni ha orientato l’architettura organizzativa dell’intelligence nazionale.
Al riguardo, Caligiuri ha ricordato che «De Gasperi è la figura repubblicana più significativa di tutte. È il presidente della ricostruzione che pone le premesse affinché l’Italia, dopo una rovinosa guerra perduta, si trasformasse da Paese contadino in una delle principali potenze industriali del mondo».
Inoltre, Caligiuri ha evidenziato che «pur avviando ricerche negli archivi di Servizi italiani e stranieri, sembra emergere molto poco sui collegamenti diretti tra De Gasperi e l’intelligence. Ma è proprio in questo periodo che vengono compiute scelte decisive per il nostro Paese: la definizione del Trattato di pace, la visione politica atlantica e le premesse della futura Unione Europea. Temi per i quali non è pensabile che il capo del governo non abbia avuto, direttamente o indirettamente, contatti con i servizi».
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