Jazz da gustare… nel cuore della Calabria
Seconda edizione per il festival cosentino dedicato alla musica d’élite
A volte basta poco per fare molto. Lo prova il successo ottenuto da Jazz da gustare, una rassegna musicale svoltasi a fine 2015 a Castiglione Cosentino, un piccolo Comune nei pressi di Cosenza.
Il cartellone, pieno di grandi nomi della scena internazionale, ha assicurato il sold out al teatro Il Piccolo, una istituzione della cultura locale e sede di varie manifestazioni musicali e teatrali.
Grazie all’iniziativa della direttrice artistica, la pianista Maria Letizia Mayerà, sono arrivati in Calabria artisti del calibro di Fabrizio Bosso, Danilo Tarso e Michelle Hendricks. La ricetta di questo successo è stata piuttosto semplice: concerti più cena, nello stile della vecchia New Orleans (non del tutto, a dire il vero, visto che, prima di finire nei club e nei bistrot, il jazz veniva suonato nei bordelli…) e, a legare il tutto, un filo conduttore – o, se si preferisce, un concept – piuttosto robusto: l’attitudine divulgativa.
In parole povere, gli artisti hanno proposto, oltre agli standard classici del jazz, la rilettura di brani e repertori anche al di fuori del genere. Quindi, oltre alla reinterpretazione della musica di un gigante come Nat King Cole, gli spettatori hanno potuto ascoltare le cover di Mina. Un modo efficacissimo per entrare in contatto con un genere o per riscoprirlo.
Quest’anno Jazz da gustare torna con tre date. Un’edizione ridotta, ma comunque di grande qualità, che ripete la formula vincente del 2015: concerto e poi cena nel bistrot del teatro, tutto con un solo biglietto, disponibile presso l’agenzia Inprimafila, presso la quale è possibile acquistare un abbonamento per tutti e tre i concerti.
Anche quest’anno il parterre degli artisti è di altissimo livello.
Si inizia il 4 marzo con Two for Stevie, il progetto musicale dedicato a Stevie Wonder e costituito da un duo d’eccezione: Dado Moroni, uno dei migliori pianisti sulla scena internazionale, che per l’occasione suonerà anche il contrabasso, e il sassofonista Max Ionata, anche lui dotato di un curriculum chilometrico. Non è la prima volta che i due suonano assieme, visto che nel passato recente hanno ideato Two for Duke, in omaggio a Duke Ellington. Solo che stavolta l’asse della loro musica di fatto si sposterà verso la fusion, poiché rileggeranno i classici del papà del funky-soul.
Il 25 marzo sarà il turno di Jazz Ideas and Songs, il quintetto guidato dal chitarrista Pietro Condorelli, assieme al quale si esibiranno la cantante Simona Boo, la fiatista Francesca Masciandaro, il contrabbassista Domenico Santaniello e il batterista Claudio Borrelli. Col progetto di Condorelli la musica cambia, ma non la qualità, che resta elevatissima: la band eseguirà un repertorio piuttosto variegato, che include composizioni originali del chitarrista e spazia in un ampio ventaglio di riferimenti: dai reading poetici ispirati a Kerouac alla cultura musicale degli anni ’70.
Il 22 aprile il ciclo di concerti terminerà con l’esibizione del Fabrizio Bosso Quartet.
L’ensemble, capitanato appunto dal trombettista Fabrizio Bosso (che, ricordiamo, si era esibito in duo nella precedente edizione) e composto dal pianista Juan Oliver Mazzariello, dal contrabbassista Jacopo Ferrazza e dal batterista Nicola Angelucci, proporrà una formula musicale basata sullo swing e sul bop e tuttavia capace di estendersi in varie direzioni.
Anche quest’anno la manifestazione è ideata e coordinata da Maria Letizia Mayerà.
Se l’inverno è stato gelido la primavera si riscalderà a suon di jazz. E che jazz.
Dove acquistare i biglietti:
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