Oscar, perché Parasite ha fatto il pieno di premi
Il film pluripremiato di Joon-ho straccia i celebrati C’era una volta ad Hollywood e Joker. Il regista dedica la sua vittoria al suo mito Martin Scorsese
A proposito di Premi Oscar, persiste un luogo comune secondo cui avere più nomination equivale ad avere più chance. Per Parasite questa regola non vale: infatti, ha portato alla pellicola sudcoreana ben quattro statuette su sei. Viceversa, i favoriti C’era una volta ad Hollywood e Joker, che partivano con più nomination, hanno incassato due statuette a testa.
Nella Notte degli Oscar si celebra ancora una volta il festival cinematografico più importante e antico. La prima edizione risale al 1929 e anticipa di tre anni il Festival di Venezia.
Ecco i premi ottenuti dalla pellicola di Bong Joon-ho: Migliore Sceneggiatura Originale, Miglior Film Internazionale, Miglior Regia e Miglior Film.
Di questi risultati si è stupito per primo il regista, che ha dichiarato, mentre ritirava la seconda statuetta, di potersi rilassare ed esimersi dai discorsi di ringraziamento.
Si sbagliava: la Academy of Motion Picture Arts and Sciences, un’organizzazione professionale onoraria costituita da più personalità tra attori, registi, produttori e tanti altri addetti ai lavori, aveva deciso che le sorprese non sarebbe finite. Per Joon-ho non era arrivato ancora il momento di rilassarsi. Infatti, lo attendeva il premio dei premi, per il Miglior Film. Un record, visto che è la prima pellicola non in lingua inglese ad averlo strappato.
Risalito sul palco, il regista coreano ha regala un omaggio a Martin Scorsese: «Quando studiavo cinema ciò che più mi è rimasto nel cuore è la frase: più si è personali più si è creativi. E questa frase l’ha detta Scorsese che ho studiato a scuola». In un attimo è esplosa standing ovation per il premio Oscar. Che ha concluso con una battuta altruista: «Avessi una motosega dividerei l’Oscar in tante parti con tutti voi».
Ma Parasite non ottiene consensi solo agli Oscar. Vince infatti come Miglior Film in lingua straniera ai Golden Globle e secondo il Critics’ Choice Awards, Joon-ho è il Miglior regista. I premi continuano a piovere anche in Europa. Parasite risulta al Bafta Miglior film non in lingua inglese. E al bottino si è aggiunta la Palma d’oro al Festival di Cannes.
Altri due premi prestigiosi sono quelli per il Miglior Attore e la Migliore Attrice protagonisti. La prima categoria è vinta dal favorito Joaquin Phoenix per la sua interpretazione di Joker, nell’omonimo film diretto da Todd Philips. «Io non mi sento superiore a nessuno dei colleghi che ho qui davanti», ha esordito Phoenix, che si è lanciato in un discorso da vero attivista: «Credo che abbiamo paura dell’idea del cambiamento personale perché pensiamo di dover sacrificare qualcosa, o rinunciare a qualcosa. Ma gli esseri umani al loro meglio sono creativi e ingegnosi. Quando usiamo l’amore e la compassione come princìpi guida, possiamo creare, sviluppare e implementare sistemi di cambiamento che fanno bene a tutti gli esseri senzienti e all’ambiente».Poi il ricordo commosso al fratello scomparso quasi vent’anni fa: «Come diceva mio fratello, corri verso il rifugio con amore e la pace seguirà».
Joker è stato premiato anche per la Migliore Colonna Sonora.
Renée Zellweger ha vinto il premio come Miglior Attrice Protagonista per l’interpretazione di Judy Garland nella pellicoladiretta da Rupert Goold.
Davanti alla statuetta dorata l’attrice si sofferma sulla rilevanza che alcune persone possono rivestire nella vita di ciascuno di noi: «Quando celebriamo i nostri eroi ci ricordiamo chi siamo, come un tutt’uno, uniti».
Brad Pitt ha ottenuto il riconoscimento di Miglior Attore Non Protagonista per aver interpretato Cliff Booth in C’era una volta ad Hollywood per la regia di Quentin Tarantino.
Laura Dern ha ricevuto a sua volta il premio come migliore attrice non protagonista per Storia di un matrimonio, film targato Netflix.
Lo storico 1917diretto da Sam Mendes, realizzato su un unico piano sequenza, ha ottenuto ben tre Oscar. Ottimo film d’azione ha vinto nelle categorie Migliori Effetti Speciali, Migliore Fotografia e Miglior Montaggio Sonoro.
Il premio per la Migliore Sceneggiatura non Originale è toccato a un’altra pellicola storica: Jo Jo Rabbit diretta da Taika Waititi e ispirato da romanzo di Christine Leunens, Come semi d’autunno (Caging Skies).
La Migliore Colonna Sonora Originale spetta al brano (I’m Gonna) Love Me Again, tratto da Rocketmandi Dexter Fletcher. Una statuetta anche ai costumi ottocenteschi delle Piccole Donne di Greta Gerwig.
Il premio come Miglior Documentario è andato a Made in USA-Una fabbrica in Ohio diretto da Steven Bognar e Julia Reichert. Learning to Skateboard in a War Zone (If you’re a Girl) si è aggiudicato l’Oscar al Miglior Cortometraggio Documentario. Miglior cortometraggio è The Neighbor’s Window di Marshall Curry. Il riconoscimento per il Miglior Cortometraggio d’Animazione è stato assegnato ad Hair Love scritto e diretto da Matthew A. Cherry.
Il Migliore Film d’Animazione è risultato il quarto episodio di Toy Story, 4. Le Mans ’66-La grande sfidaha preso due Oscar come Miglior Montaggio e Miglior Sonoro. Infine l’Oscar al Miglior Trucco ed Acconciature per il lavoro di Jay Roach in Bombshell-La Voce di uno Scandalo.
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