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Un blogger contro Matteo Salvini

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Due calabresi battono in Tribunale il leader della Lega. La satira ha le sue ragioni che la Lega ancora non capisce

Sembra quasi una nemesi: Matteo Salvini, il leader della Lega, è stato battuto in Tribunale, per la precisione quello di Trento, da un blogger di Vibo Valentia difeso da un avvocato di Cosenza. E in questa nemesi c’è un elemento di novità non indifferente: con la sentenza di assoluzione i magistrati trentini riconoscono che è possibile fare satira anche se non si è giornalisti e al di fuori di una testata registrata,

Mica roba da poco. Ma che è successo in questo caso specifico?

D. M. (le iniziali del giovane ingegnere vibonese che ha l’hobby del blogging) aveva scritto un bozzetto satirico in cui attribuiva al leader della Lega una battutaccia sulla Resistenza, declinata, tanto per cambiare, in chiave antimeridionale: «La gente del Sud non ha partecipato alla Resistenza perché è priva di attributi e non avuto il coraggio» (ed è inutile dire che la frase originale suona in tutt’altra maniera).

Salvini era già reduce da polemiche piccanti con l’Anpi (L’Associazione nazionale dei partigiani italiani) in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, in effetti più sentite nel Centronord – dove la Resistenza si svolse – che al Sud. Perciò, lo sfottò del blogger sarà stato per lui l’ennesima “botta” e quindi ha querelato il giovane calabrese per diffamazione a mezzo internet.

Il Tribunale di Trento ha rigettato la richiesta della parte civile, rappresentata dall’avvocata Claudia Escher del foro di Trento, e ha assolto D. M. con una formula più che piena, visto che si è basato sull’articolo 129 del Codice di procedura penale, che obbliga il giudice ad assolvere l’imputato anche prima della fine del processo se lo reputa innocente in maniera incontrovertibile.

Così è stato per il blogger vibonese, salvato, ha commentato il suo legale Vittorio Lombardi, «da una vicenda dai toni surreali».

Morale: per sfottere i politici non serve il tesserino né sono obbligatori i giornali. È la rete, bellezza.

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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