TedX, idee a confronto nel Teatro Rendano
Out of Focus è la seconda edizione cosentina della celebre conferenza americana. Un brainstormig tra protagonisti di diversi settori nel cuore della città
«Ogni Ted ha una propria identità, ma con un messaggio comune: diffondere le idee».
Lo si apprende dal sito web del Ted (l’acronimo sta per Tecnology Entertaiment Design e si riferisce a un brand di conferenze statunistensi).
Da Ted deriva TedX, dove la X ha il significato di evento Ted organizzato in modo indipendente.
Dopo la prima edizione, del febbraio 2017, intitolata Brain Drain, ossia fuga dei cervelli, quest’anno il Tedx Cosenzasi è riproposto con il tema Out Of Focus.
A organizzare l’evento la cosentina Chiara Allevato, che ha già diretto la prima edizione. Ad aiutarla Lucia Chiodo, Anna Perugini, Davide Gambetta, Elvira Scarnati, Stefano Veraldi e Fabrizia Allevato.
Apre le danze il giornalista e scrittore Davide Giacalone. «Non siamo mai stati così ricchi, sani e longevi. Eppure, a cercare nel nostro passato recente, è difficile trovare una stagione di maggiore cupezza, rabbia, rivalsa, rancore. Come è possibile che le due cose convivano?», ha esordito non appena salito sul palco del teatro Rendano. Un paese che trascura i pilastri della società come l’istruzione o la giustizia porta in modo inevitabile a un calo della produttività. Se poi si pensa che il campare a lungo porta a un Paese sovraccarico di pensionati a discapito degli occupati, e in particolar modo a meno lavoratori innovativi, si capisce subito il disallineamento italiano. Non bisogna pensare di ricevere sempre assistenza, ma avere la libertà di essere protagonisti della nostra vita attraverso le nostre azioni.
Francesco Renzelli è life coach, allena a migliorare i risultati della vita attraverso nuove abitudini, in un’ottica di potenziamento delle performance aziendali. Mostra al pubblico un normale smartphone, un oggetto ormai divenuto parte della nostra quotidianità proprio come una parte del corpo. La sua domanda riguarda l’utilizzo di questo oggetto che offre due possibilità: può essere infatti una distrazione dal mondo reale oppure ci aiuta a comunicare e a perseguire i nostri obiettivi. Nella nostra quotidianità ci sono delle attività che sono necessarie, dal movimento all’idratazione fino all’alimentazione. Sono i bisogni primari. Ma ci sono azioni che aiutano ognuno di noi per raggiungere i nostri scopi come lo scrivere un diario, la meditazione e la pianificazione.
L’imprenditore informatico calabrese, Roberto Galdini, parla di un presente che era solo una lontana immaginazione solo trenta anni fa. Nel 1975 Bill Gates pensava ad una personal computer per ogni scrivania, ma oggi siamo andati oltre perché possediamo tutti un mini computer, lo smartphone, in tasca. L’immaginazione, stimolata anche da letteratura e cinematografia, ci portano sempre ad andare avanti. La tecnica è un mezzo in vista dei fini ed è un’attività dell’uomo. Per questo motivo lo sviluppo tecnologico deve essere uno sviluppo sostenibile e questo significa dare un senso alla tecnologia mettendo le persone al centro della crescita.
La NTT Data Italia è un trusted innovator operante nel settore di consulenza tecnologica e digitale. Dal 16 al 20 settembre il centro storico di Castrolibero, in provincia di Cosenza, si è trasformato in un laboratorio di innovazione diffuso. Questo fa capire come è possibile la creazione di idee innovative in ogni luogo della terra. Sono necessari lo sviluppo delle università, una tecnologia diretta verso il lavoro e una fiducia sociale. Tutto indirizzato per una Meridionalità sostenibile.
Tra i vari interventi è stato proiettato i videoclip dei Mosaiko dal titolo Vado via, uscito lo scorso aprile. È un omaggio ad Antonio de Curtis, il mitico Totó. Oltre al gruppo è presente Teresa Marchese, dell’etichetta musicale Fonosud. A breve la pubblicazione del nuovo singolo della band Diamanti grezzi.
Geneviève Makaping giornalista e antropologa, è una donna dalla forte matrice multiculturale. In un breve riassunto racconta la sua storia di vita proiettata verso la ricerca del sapere, e in particolare la passione per il giornalismo, una professione che la ha resa una voce delle persone, e allo stesso tempo per l’insegnamento dell’antropologia, una materia in grado di formare le nuove generazioni alla cultura delle diversità e del dialogo. «Credo nell’accesso alla conoscenza e all’educazione come arma efficace per buona parte dei mali della società», ha affermato con sicurezza la giornalista nata in Camerun, che considera una mini Africa, e ha continuato con riflessioni sulla libertà individuale: nel particolare dove ognuno nel suo campo può dire la sua opinione e agire in tale senso per risolvere i problemi.
Imprenditore crotonese, Dario Megna, pensa che la propria città, che vanta una sua storia importante può vivere di turismo. Questo è un discorso che vale per tutta la Penisola e lo si evince dai ben 53 beni considerati patrimonio dell’umanità. È preoccupante pensare ai dati di un settore culturale messo in una posizione marginale e di tanti giovani presi dallo sconforto a causa della disoccupazione. Megna ha creato nella sua città natale Officina Kreativa, una realtà del digitale e delle nuove tecnologie dal 2016. «Viaggiando mi chiedevo: perché la mia città non può vivere di turismo? L’esigenza era trasformare la classica visita al museo in qualcosa di diverso, un concetto nuovo e cioè esperienziale».Officina Kreativa lavorano a una start up chiamata Virtual Agorà: un viaggio immersivo in cui si racconta la storia dell’antica Kroton. Esperienza immersiva grazie agli occhiali VR, coi quali ci si può catapultare nella mitica colonia greca. Megna ha salutato il pubblico con una frase che riassume il suo operato: La tecnologia può cambiare veramente il modo di fruizione dell’arte.
Emilio Bisignano è uno studente già con le idee chiare e molte esperienze alle spalle. È autore del libro Alfabetizzazione Bancaria Cooperativa, destinato alla formazione dei ragazzi delle scuole superiori. A soli ventun anni è presidente del Club dei giovani soci del Credito Cooperativo e pensa ad essere un buon leader sempre con la risposta giusta e pronto a indicare la strada. Ma in questo modo si rischia di rimanere nella zona comfort ignorando invece le capacità altrui che possono essere determinanti e talvolta migliori delle proprie. Capisce l’importanza del cooperare, distinto in modo netto dal lavorare insieme. Cooperare significa stare a stretto contatto e prendere ogni decisione confrontandosi, lavorare insieme è invece guardare ognuno ad un pezzo senza avere la visione dell’insieme: «Lavorare è unire i puntini per fare un disegno della propria vita, cooperare migliora il tratto della penna».
Ivan Miccolis, imprenditore, è fondatore di helpAccomodation, società di affitto di alloggi e assistenza personale in Spagna e in Italia a giovani studenti e professionisti. Share è la parola chiave del cambiamento sociale in atto. Cambia il modo di viaggiare, nasce il bisogno di fare esperienze diverse e non si cerca più il lusso, ma piuttosto si vuole andare nei luoghi sperduti dove molto spesso è possibile fare volontariato. Non siamo più ciò che possediamo ma siamo ciò che riusciamo a realizzare con le nostre azioni. La voglia di condividere le esperienze e la vita parte dal presupposto di fuggire dalla solitudine. Anche il modo di lavorare è cambiato, si è passati dalla scrivania statica ad organizzare brain-storming lontano dagli uffici cupi e grigi. La soluzione degli appartamenti condivisi è il miglior modo per condividere in modo pieno e totale la vita, le passioni e il lavoro. Non si vive insieme solo per necessità economiche ma perché la natura insita dell’uomo di incontrare l’altro prevale. Non ci si muove solo ad offrire appartamenti condivisi ma verso il coworking e le esperienze nel tempo libero: infatti, si parla di coliving.
E quindi uscimmo a riveder le stelle, recita il celebre verso della Divina Commedia. È la giusta presentazione per Sandra Savaglio, astrofisica di fama internazionale. Cirò la città del vino, il calendario Gregoriano del 1582 e il Parco Astronomico di Savelli sono tre elementi che hanno in comune la figura di Luigi Livio, medico, astronomo e matematico calabrese. Cirò fu la sua città natale, lui ideò il calendario gregoriano e il Parco Astronomico di Savelli è intitolato a lui. Era l’epoca d’oro della scienza calabrese, infatti oltre a lui si distinsero Giovan Battista D’Amico e Paolo Antonio Foscarini e i pensatori Bernardino Telesio e Tommaso Campanella. Nel Parco Astronomico è presente il telescopio Savelli, attivo nella divulgazione e ricerca scientifica. Ma la fortuna della nostra regione risiede nelle giovani menti: è forte la presenza di studenti calabresi nelle Olimpiadi di astronomia. Lo scorso anno si sono registrati 2.487 calabresi mentre c’erano 228 ragazzi dalla Lombardia e 10 sui 15 finalisti provenivano dalla Calabria. Questo discorso non vale solo per il 2018 ma grazie al lavoro della professoressa Angela Misiano, dedita alla preparazione dei ragazzi partecipare alle Olimpiadi di astronomia è la normalità. Infine la Savaglio ci ha parlato delle diciassette sedi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica sparsi per lo Stivale, e ha dato la notizia che la prossima nuova sede aprirà presso l’Universitá della Calabria e ha concluso dicendo che proprio Luigi Livio ne sarebbe stato di certo felice.
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