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Quando Leopardi faceva il turista a Napoli

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Un eccezionale ritrovamento nell’Archivio di Stato di Napoli racconta una parte importante della vita del grande poeta: si tratta della richiesta di passaporto per entrare nel Regno delle Due Sicilie

La serie Passaporti del fondo Ministero degli affari esteri contiene numerosi elenchi, ovvero notamenti, di persone che, dovendo entrare nel Regno delle Due Sicilie per via di terra, chiedevano il passaporto alla legazione napoletana di Roma. Quest’ultima spediva i passaporti e inviava i relativi notamenti al Ministero degli affari esteri, che a sua volta ne inoltrava una copia alle autorità di polizia.

Ovviamente tali elenchi costituiscono una preziosa fonte per i rilievi statistici sugli ingressi di stranieri e regnicoli nello Stato napoletano.

Inoltre capita spesso, inevitabilmente, di imbattersi in nomi illustri. È il caso che si verifica in un notamento intitolato: Passaporti spediti dalla Real Legazione di Roma dal dì 27 a tutto il dì 28 settembre 1833 (Archivio di Stato di Napoli, Ministero degli affari esteri, b. 6205).

Il documento ritrovato nell’Archivio di Stato di Napoli

Al numero 4 e al numero 5 dell’elenco compaiono due personaggi che sarebbe riduttivo definire “celebri”. Ma lasciamo parlare il documento:

«4. D. Antonio Ranieri Tenti

Patria: Napoli

Età: 26

Statura: giusta

Capelli: Castani

Condizioni: Possidente

Direzione: Napoli

Titolo: per diporto

Carte esibite: Passaporto Napoli per Firenze 1° aprile 1833

Data della spedizione: 27 detto

Osservazioni: Visto per tornare

5. Conte Giacomo Leopardi

Patria: Recanati

Età: 33

Statura: giusta

Capelli: Castani

Condizioni: Possidente

Direzione: Napoli

Titolo: per diporto

Carte esibite: Passaporto Roma per Napoli 26 settembre 1833

Data della spedizione: 27 detto

Osservazioni: Visto sul certificato di questo Governo».

Aggiungiamo solo che l’indicazione dell’età di Giacomo Leopardi è sbagliata: nel settembre del 1833, infatti, l’autore dei Canti aveva 35 anni, non 33.

Il documento è stato pubblicato come primo post della neonata pagina Facebook dell’Archivio di Stato di Napoli.

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