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La scienza? Un’opera d’arte tutta da imparare

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Sono 147 le scuole italiane che hanno partecipato al progetto “Adotta Scienza e Arte”. I finalisti si sono sfidati all’Unical

Iniziamo con qualche cifra. Finora sono 147 le scuole che, in tutta Italia, hanno adottato e realizzato il progetto didattico-divulgativo Adotta Scienza e Arte nella tua classe per un totale di circa 5mila studenti raggiunti.

Questi numeri danno la misura del successo di questa iniziativa ma fanno anche capire che di questo progetto c’è anche bisogno.

Già: accostare la scienza, che è la massima espressione delle facoltà raziocinanti, all’arte, che è il linguaggio delle emozioni, non è un azzardo, ma una scorciatoia didattica che, se bene utilizzata, può dare risultati formidabili, giocando sull’intelligenza emotiva.

È, per dirla in termini neurologici, un modo di arrivare all’emisfero sinistro del cervello passando per quello destro.

Ma è soprattutto una risposta, un rimedio efficace, a una delle maggiori difficoltà degli ambienti formali di apprendimento (scuole e, ormai in misura crescente, università): il coinvolgimento degli studenti. Infatti, è stato rilevato che una parte consistente dell’apprendimento – di cui fanno parte anche molte nozioni indispensabili alla sopravvivenza quotidiana – si svolge al di fuori delle sedi istituzionali e avviene attraverso metodi non canonizzati dalla didattica ufficiale.

Per questo, l’utilizzo di metodi alternativi, quali le espressioni artistiche, magari con la mediazione delle nuove tecnologie, può essere un sistema efficace per stimolare interesse e avvicinare gli studenti a linguaggi ritenuti ostici.

Sempre per continuare coi numeri, occorre dire che Adotta Scienza e Arte nella tua classe è arrivato alla sesta edizione e ha vinto per due volte uno dei riconoscimenti più ambiti nei settori della didattica e della storia della scienza: il premio del convegno annuale della Sif (Società italiana per la Fisica).

Di recente si è svolta presso l’aula Caldora dell’Università della Calabria la finalissima del progetto, dove i rappresentanti di 64 scolaresche finaliste hanno dovuto difendere la propria creazione artistica sviluppata a partire da una formula o da un aforisma di un celebre scienziato e hanno dovuto spiegare al pubblico il percorso cognitivo, creativo ed emotivo seguito per realizzare l’opera.

Alla manifestazione ha partecipato Franco L. Fabbri, presidente dell’associazione Esplica no profit, organizzatrice dell’evento, e, dopo i saluti istituzionali, sono intervenuti Francesco Bossio (Unical), sul tema creatività e scienza, Pasquale Di Nezza (Infn-Cern), sulle frontiere della fisica moderna e Sandra Savaglio (Unical), già immortalata dal Time come icona dei cervelli in fuga, sull’astrofisica e sul proprio percorso di scienziata.

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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