Grandi manovre a Rende, spunta il nome di Nello Gallo
L’ex assessore dell’era Principe potrebbe essere il candidato a sindaco del Pd, ma il quadro politico della città è ancora frammentario
Ancora non si è spenta la eco del boato del 4 marzo. E probabilmente non è stata assimilata ancora a dovere la notizia del rinvio a giudizio di Sandro Principe, che forse avrebbe avuto maggior risalto (e costretto tutti gli ambienti politici e giornalistici ad approfondirla a dovere) se non ci fossero state di mezzo le Politiche.
A Rende, ancora sotto shock per l’avanzata record del Movimento 5Stelle, sono in corso le grandi manovre in vista delle Amministrative del prossimo anno. E queste manovre si svolgono in un quadro politico profondamente mutato rispetto al 2014, quando ancora il Pd era la prima forza politica della città e il ciclone grillino era una burrasca. Forte, magari, ma nulla di più.
Rende non è una realtà secondaria: sede universitaria e forte di un reddito pro capite da centro Italia, la cittadina confinante con Cosenza e dotata di una rete di servizi non disprezzabile e invidiabile altrove, è una città decisiva per gli equilibri politici regionali.
Non saranno più i tempi d’oro del riformismo socialista, gestito con lungimiranza (ma anche con pugno di ferro) dai Principe, ma il boccone resta ghiotto e non meraviglia che i big, locali e non, si preparino a una contesa che si annuncia pesantissima.
Avvantaggiati dal risultato delle Politiche, i pentastellati sono all’opera in due direzioni: radicamento sul territorio (che è stato finora il tallone d’Achille del movimento) e preparazione di una lista che, si apprende dai bene informati, dovrebbe essere a buon punto. La speranza è che il gruppo possa crescere sulla scia delle battaglie condotte quasi in solitudine dal battagliero consigliere Domenico Miceli. Completamente cambiata, invece, la geografia del centrodestra, in seguito alla scomparsa di Ncd, titolare del gruppo consiliare più forte. Passati dal sostegno al sindaco Marcello Manna all’opposizione, gli ex alfaniani sono rientrati in Forza Italia in seguito alla svolta dell’ex senatore e nume tutelare del gruppo Tonino Gentile.
Fi ora risulta divisa: da una parte ci sono i consiglieri di maggioranza, che continuano a tener fede al mandato elettorale, dall’altra ci sono i gentiliani, che invece proseguono all’opposizione.
Difficile capire cosa potrà uscir fuori da una situazione così ingarbugliata.
Ma il nodo più interessante è a sinistra. Parliamo della stessa sinistra che si presentò divisa nel 2014 e perse al ballottaggio. Ma parliamo anche della stessa sinistra che, dopo aver perso alle urne, ha iniziato a perdere pezzi. Ed ecco che Massimiliano De Rose, protagonista del progetto civico Rende bene Comune, ha deciso di correre da solo, dopo aver divorziato dall’ex consigliere regionale Mimmo Talarico, il quale ha deciso di scendere in campo con un proprio progetto. Fin qui, la sinistra fuori dal Pd.
Quella che c’è dentro, invece, è messa peggio, visto che non è riuscita a venire a capo del problema di Pasquale Verre, già candidato a sindaco contro Manna poi passato in maggioranza a sostegno di Manna. Il tentativo di far valere nei suoi confronti la disciplina di partito è finito in niente: Verre, che sostiene Manna, è nel Pd al pari di Alessandro De Rango che, invece, gli si oppone. Sulla carta il circolo rendese del Pd è il partito più forte della città ed è anche la ridotta in cui Sandro Principe gode di un consenso maggioritario. E forse per questo spuntano i nomi di possibili candidati alla corsa per primo cittadino. Tra questi, spicca Nello Gallo.
Ingegnere quotato (è attualmente presidente dell’Ordine di Cosenza), Gallo è il classico apparatnik, nella migliore accezione del termime: mai eletto ma sempre incaricato per via delle indubbie qualità professionali e delle ottime frequentazioni, è un amministratore di lungo corso. Infatti, ha ricoperto la delega di assessore ai Lavori Pubblici in tutte le giunte di centrosinistra: quella guidata da Sandro Principe, e quelle, che ne sono state delle prosecuzioni, guidate da Umberto Bernaudo e da Vittorio Cavalcanti. Molto legato a Sandro Principe, al punto di far parte della sua segreteria quando quest’ultimo era assessore alla Cultura, il tecnocrate rendese ricopre ora un altro incarico importante: è delegato del Soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico, il cui titolare in Calabria è il governatore regionale Mario Oliverio.
Detto altrimenti, Gallo, a differenza del focoso De Rango, potrebbe quadrare un cerchio difficile, in cui da un lato pesano le istanze ultrarendesi di Sandro Principe e, dall’altro, gli interessi dei vertici del Pd, che hanno un disperato bisogno di puntellarsi su Rende, anche in vista delle prossime Regionali, che coincideranno con le Amministrative. La partita si fa interessante, si potrebbe commentare senza troppa fantasia. Di interessante, su Rende, in realtà c’è solo l’estrema frammentazione del quadro politico, su cui pesano almeno altre due incognite: la candidatura di Sergio Tursi Prato, il primo a scendere in campo oltre un anno fa, e quella di Marcello Manna, che i bene informati non riferiscono troppo disposto a ritentare la corsa in municipio. Uno scenario mobile in cui può capitare di tutto. Persino che un tecnico diventi sindaco subito dopo un avvocato che non aveva mai furoreggiato nelle urne.
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