I Fates Warnig spaccano ancora e dominano in Europa
Live Over Europe, l’ultimo album della prog metal band americana, raccoglie le date del tour promozionale di Theories Of The Flight in Germania, Grecia, Ungheria, Serbia e Italia. Due ore e mezzo di grande musica eseguita con impareggiabile maestria
Per chi ama la creatività, ma anche la tecnica. Per chi adora i virtuosismi ma non può né sa fare a meno della potenza.
Dopo trent’anni di carriera, vissuti perlopiù in un’ingenerosa media grandezza – prima come rivali dei più blasonati Queensryche, poi come fratelli minori dei pluripremiati Dream Theater – i Fates Warning sono riusciti ad affermarsi come realtà musicale di tutto rispetto soprattutto in Europa. E proprio l’Europa hanno deciso di premiare col loro recentissimo Live Over Europe, uscito per la Inside Out, che raccoglie il meglio del tour europeo di Theories Of The Flight, con registrazioni prese dalle date in Germania, Ungheria, Serbia, Grecia e Italia (in particolare, quelle a Milano e Roma).
Analizzare un live significa due cose.
Innanzitutto, offre l’occasione di valutare la caratura artistica (e, ovviamente, tecnica) dei musicisti colti al di fuori degli ambienti confortevoli colmi di gadget informatici degli studi di registrazione. Al riguardo, c’è da dire che la band del Connecticut non si fa pregare per dare il massimo, visto che si è presentata sul palco nuda e cruda con l’effettistica di contorno (droni, loop ecc) al minimo e le prestazioni, più che genuine, rivelano una perizia e una pulizia di esecuzione senza pari, rese al meglio dalla produzione di Jens Bogren e Tony Lindgren.
In seconda battuta, i live consentono di fare il punto sulla carriera di chi li produce, perché non esiste un live degno di questo nome che non sia anche una retrospettiva. Live Over Europe soddisfa anche questa aspettativa: copre tutto il periodo con Ray Adler alla voce, a partire dal remoto No Exit (1988) rappresentato con un’ottima versione di Silent Cries a finire al recente Theories Of Flight (From The Roftops, Sos, Seven Stars e The Light And Shade Of Things). Non mancano i classiconi, come Life In Still Water, Firefly, Another Perfect Day, The Eleventh Hour, Point Of View e A Pleasant Shade Of Grey Pt. IX.
Il tutto è reso senza cedimenti o sbavature da una band che presenta un ottimo amalgama. Forse la voce di Adler, che pure regge bene alle cattiverie del tempo, non è più quella cristallina di una volta, tant’è che gli acuti delle vecchie versioni di Life In Still Water sono un ricordo. Ma il cantante riesce ancora ad emozionare e ad affrontare come si deve le partiture tutt’altro che semplici della band.
In gran forma anche lo storico chitarrista-fondatore e membro originario superstite Jim Matheos, che si produce in numeri di elevato livello tecnico con l’ausilio dell’ottimo collaboratore esterno Michael Abdov. Spettacolare come sempre la sezione ritmica, composta dal bassista Joey Vera e dal batterista Bobby Jarzombek, un duo capace di pesantezza e di enorme flessibilità allo stesso tempo.
Cos’altro aggiungere? Inutile raccontare i brani uno per uno: basti dire solo che sono come i fan li ricordano, perché i Fates Warning sono amanti più della precisione che dell’improvvisazione.
Live Over Europe contiene due ore e mezzo circa di grande musica, rivolta sia agli ammiratori della band che hanno l’occasione di tastare il polso ai loro beniamini, sia ai neofiti, che invece potranno approcciare l’entusiasmante avventura musicale dei prog metallers americani nella dimensione carica di energia del concerto.
Non serve davvero aggiungere nulla. Se non un augurio di buon ascolto.
Per saperne di più:
Il sito web ufficiale dei Fates Warning
Da ascoltare (e da vedere):
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