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Surreale con brio, a confronto con Gianmarco Pulimeni

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Intervista al giovane artista di Rizziconi, formatosi a Reggio Calabria e coccolato dalla critica. Produce le sue opere nella solitudine della campagna e le espone nelle metropoli

Il mondo dell’arte contemporanea sforna quotidianamente artisti giovani che cercano notorietà, ma quanti di loro sfondano davvero e lasciano il segno nella storia dell’arte?

Nasce da questa curiosità l’idea di incontrare giovani artisti che hanno un ottimo curriculum e di scoprire nuovi talenti.

Il primo ad essere intervistato è Gianmarco Pulimeni, formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, che da diversi anni si fa notare ed apprezzare dalla critica, che lo ha subissato di premi grazie alla creazione di opere singolari, concettuali e surreali.

Quando l’arte è virale la si vive a 360 gradi proprio come fa il calabrese Pulimeni, che sin da ragazzo dipinge e crea opere a dir poco originali. Spinti dal desiderio di vedere le sue opere andiamo a trovarlo. Il clima è caldo e il panorama è incantevole, come da tradizione meridionale. Durante il viaggio il nostro sguardo si ferma sugli scorci di paesaggi marini e sulle pianure con alberi di ulivo, arrivati  a Rizziconi, il suo paese natio, ci accoglie  l’artista in persona e ci accompagna nel suo laboratorio. Cosi lui si racconta: «In questo luogo, nella solitudine e lontano  dalla confusione e dal traffico metropolitano mi  sento ispirato e riesco a produrre le opere che espongo  in diverse città  come Milano, Padova, Roma, Cosenza» . Approfondiamo la sua conoscenza.

Primo piano di un’opera di Gianmarco Pulimeni

A chi ti ispiri quando lavori?

Ho uno sguardo rivolto al surrealismo, ma le mie opere sono influenzate dalla quotidianità e dalle sofferenze che la vita ci fa provare.

Dove esporrai le tue ultime opere?

Ho due tappe: Firenze, e Milano presso la Galleria Merlino. Ho esposto a Cosenza in una recente collettiva, intitolata Geni comuni allestita al Museo del Presente e curata da Roberto Sottile. Ho ricevuto da poco un premio a Novara, e ciò mi ha portato tante proposte che sto organizzando per il prossimo inverno.

Cosa pensi dell’attuale mercato dell’arte? Dal 2017 il mercato dell’arte contemporanea è in rialzo in Europa, Usa, Cina, resta ancora un po’ indietro la Russia. Gli investitori comprano opere di giovani promesse e anche di artisti datati. La casa d’asta più ricercata al mondo è la Christie’s. Pensi di riuscire ad entrare in questo giro d’affari?

So che l’opera d’arte è  anche un prodotto, ma io non mi sento di entrare in questi sistemi e pertanto non seguo le dinamiche del mercato dell’arte, pur facendone inevitabilmente parte.

Trovo il tuo lavoro intelligente, la tua filosofia di ricercare il movimento  e l’equilibrio con la tua ultima ricerca ovvero realizzazione di nano sedie, impagliate,  fatte a mano e chiuse dentro una teca bianca, esprime il concetto di arte concettuale con echi duchampiani.

Un’altra opera di Pulimeni

(a cura di Carmelita Brunetti)

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