Garibaldi vs. Zombies, il Generale come non l’avete mai visto
L’Eroe dei Due Mondi diventa un’icona horror e sci fi in un fumetto trasgressivo e originale, che mescola intuizioni bonelliane, suggestioni cinematografiche e un pizzico di sana follia
Una premessa (e promessa) solenne: nelle righe che state per leggere non ci saranno troppi spoiler.
Garibaldi vs. Zombies, fresco dei tipi della novarese Emmetre Edizioni è un fumetto. Non un fumetto qualsiasi. Ma, come annunciano editore e autori, il fumetto più fuori di testa del 2021.
Gli ingredienti sono semplici, ma non per questo alla portata: un disegno a dir poco eccezionale, caratterizzato da tavole che vanno oltre il livello mediamente alto tipico dei moderni graphic novel, e una sceneggiatura brillante e sopra le righe, in cui la tecnica narrativa fumettistica è forzata al massimo, grazie ad alcuni accorgimenti geniali: ad esempio la trasformazione delle didascalie in voci narranti – e piuttosto litigiose – e il virtuosismo nei cromatismi, che descrivono i diversi scenari in cui i fatti storici vengono rimasticati e diluiti in un contesto narrativo a dir poco eclettico, che spazia dal new horror post Romero alla fantascienza cyberpunk. Tutto in sessanta pagine, dense di colpi di scena, flashback e truculenze varie.
A proposito di scenari, ne elenchiamo almeno cinque: la Sicilia dei Mille, l’America Latina delle imprese di gioventù dell’Eroe dei Due Mondi, l’Italia prerisorgimentale, un Ufo e un laboratorio ipertecnologico (in pieno 1860!) all’interno di un maniero sinistro che fa tanto Hammer Horror.
Serve altro?
Per raccontarlo senza spoilerare occorre un altro sforzo notevole, Ci si limita a citare le tavole iniziali, ambientate nella battaglia di Calatafimi.
In prima battuta, viene raccontata la battaglia tal quale. Poi, all’improvviso, i soldati borbonici si rialzano e le camicie rosse li devono tirare giù di nuovo con il classico cliché da zombie-movie: un bel colpo in testa.
Garibaldi, ritratto e raccontato come davvero non l’avete mai visto, assume del tutto le sembianze del supereroe, tra l’altro anticipate dalla retorica e dall’agiografia risorgimentali: è un puro senza macchie (tranne quelle del sangue dei nemici, vivi, morti e non morti, si capisce), pieno di passione e sentimento.
Simile, ma un po’ più sfumato – e quindi umano – il ritratto del fedelissimo Nino Bixio, su cui è impossibile dire oltre, perché si verrebbe meno alla promessa di non anticipare nulla.
Tutto questo è il frutto della creatività letteraria del critico-giornalista-antropologo Andrea Gugliemino e del disegno magico di Fabrizio De Fabritiis, un bravissimo bonelliano (suoi i disegni di Dragonero Adventures e di Zagor-I racconti di Darkwood).
L’ispirazione proviene da quel filone cinematografico ultra trash made in Usa che mescola allegramente horror, sci fi e soggetti storico-letterari: ne sono esempi Orgoglio e pregiudizio e zombie, Abraham Lincoln vs. Zombies e Dead Snow.
Un trash all’americana, insomma, che ricorda le produzioni Troma, in cui trash non è sinonimo di cosa fatta male ma di spirito iconoclasta, che diventa un valore artistico aggiunto e sui generis.
E il pubblico italiano come ha preso l’iniziativa? Benissimo: la pagina Facebook della casa editrice si è riempita di follower e commenti più o meno piccanti, inclusi quelli dei consueti disturbatori di matrice terronista e neoborbonica.
Tra mille polemiche e altrettanti sfottò è cresciuto l’interesse per Garibaldi vs. Zombies, che ha fatto cassetta prima di uscire: il crowdfunding lanciato dall’editore su Kickstarter ha superato i suoi obiettivi in meno di due settimane e continua a macinare adesioni, alla faccia dei livori di certi revisionisti pronti a propalare e bersi frottole sul Generale.
Questo successo, meritato, dimostra due cose: una grave lacuna nell’immaginario letterario italiano, che è carente di soggetti fantastici autoctoni, e il desiderio del pubblico del Belpaese che questa lacuna sia colmata e, quindi, di avere dei propri supereroi.
La Emmetre non è nuova a iniziative del genere, visto che ha già lanciato Capitan Nova e i Guardiani Italiani, risposte tricolori a Capitan America e ai Vendicatori.
Riuscirà l’arte dove non sono riusciti i consumi? Parrebbe di sì: grazie alla trasformazione dell’editoria, il fumetto è diventato un prodotto per nicchie numerose di appassionati, meno disposti a farsi condizionare da certi vecchi ideologismi e pronti a seguire discorsi nuovi, più in linea con i trend internazionali.
Garibaldi vs. Zombies porta a maturazione un percorso creativo iniziato da anni dallo staff dell’editore novarese. Un percorso che è lontano dal concludersi, visto che nel futuro più o meno prossimo avremo, tra gli altri, Nino Bixio cacciatore di vampiri e Garibaldi vs. Frankenstein.
Un bel popò di storie e cattivoni da far sembrare la guerra al regime borbonico una passeggiata…
Per saperne di più:
Il sito web di Emmetre Edizioni
Il sito web dei Guardiani Italiani
Leggi anche:
Da vedere:
157,825 total views, 34 views today
Grazie della segnalazione di questo fumetto, e, come diceva una pubblicità, “corro in edicola”. Un cordiale saluto
gli autori/editori del fumetto sono stati minacciati di querela e mi chiedevo se anche il Dott. Paletta ha lo stesso privilegio
Sarebbe ingiusto se fosse risparmiato dalla furia dei lazzari .
Egregio Fieramosca,
Anche noi facciamo buona compagnia agli editori di questo fantastico (in tutti i sensi…) fumetto.
Ebbene sì, ci godiamo il privilegio!
Grazie per la simpatica attenzione,
Saverio Paletta
Geniale intuizione.Comunque un colpo basso per i neoborbonici detrattori di Garibaldi eroe dei due mondi ci voleva
Egregio Guerini,
La genialità c’è tutta. Manca, a mio avviso (e per fortuna!), l’intenzionalità di tirare il colpo basso ai neoborb.
Intendiamoci: questo c’è e non è leggero. Ma dubito che Guglielmini e De Fabritiis abbiano impegnato i loro talenti notevoli al solo scopo di far venire il mal di pancia a certi personaggi.
Godiamoci il fumetto (se già non l’ha fatto, le consiglio di leggerlo).
Grazie per l’attenzone
Saverio Paletta