Cities Network, rinasce la chiesa di Alvar Aalto
L’iniziativa di Raimonda Zizzi Bongiovanni e Lorenzo Gresleri per rilanciare il capolavoro voluto dal cardinale Lercaro e progettato dal grande architetto finlandese nel cuore dell’Emilia. Gresleri: abbiamo messo in campo tutte le attività necessarie per sottrarre questo gioiello all’oblio
Riola, un paesino situato alla sinistra del fiume Reno, è frazione del Comune di Vergato, nel Bolognese, ed è custode di un gioiello dell’architettura contemporanea: la chiesa Santa Maria Assunta realizzata da Alvar Aalto.
Sono più che note le vicissitudini incontrate dal grande architetto e designer finlandese durante la realizzazione di quest’opera, il cui progetto è iniziato nel 1966 su commissione del cardinale Giacomo Lercaro.
Un po’ meno lo sono le iniziative importanti messe in campo da Raimonda Zizzi Bongiovanni, gallerista ed esperta di economia dell’arte internazionale, e dall’architetto-artista Lorenzo Gresleri,
I due professionisti emiliani si sono assunti un compito delicato e importante: far uscire questa bellissima chiesa dall’oblio, rimetterla al centro del dibattito culturale e inserirla tra le tappe mondiali del turismo d’architettura e religioso.
Al riguardo, la Zizzi Bongiovanni si è dedicata a sviluppare eventi culturali di qualità: in particolare, collaborazioni con musei internazionali e fondazioni. Quest’impegno punta a recuperare l’immagine del territorio montano dell’Emilia e a far conoscere, sulla base di documenti ed esperienze contemporanee, l’opera del Aalto e il suo influsso che ha avuto sul mondo contemporaneo.
Si pensi, al riguardo, al rapporto uomo-natura, principio ispiratore del maestro, che è tornato alla ribalta in seguito alla pandemia.
Gresleri racconta in un’intervista il progetto Alvar Aalto Cities Network, in cui Santa Maria Assunta diventa un polo di attrazione per appassionati ed esperti. Finalmente, è il caso di dire: questa chiesa, dallo stile architettonico razionale ed elegante in cui spicca una bellissima torre campanaria, finora è stata conosciuta poco dal grande pubblico.
La parola all’architetto emiliano, che spiega nel dettaglio Cities Network, in cui sono convolti l’Alvar Aalto Foundation e l’Ambasciata finlandese a Roma in un programma di valorizzazione dell’opera italiana del grande maestro.
Quanto è importante entrare in questa rete, per l’Italia e per la promozione di quest’architettura?
«Ho da poco ritrovato al riguardo un’osservazione interessante, pubblicata sul Corriere del Giorno del ’78 (per la precisione, del 6 luglio 1978) di Giorgio Dehò. Il giornalista scrive: “Per quanto infatti il nome di Aalto sia da tutti riconosciuto tra i maggiori del movimento moderno, la documentazione sulla sua opera è stata spesso frammentaria, a volte addirittura evasiva, certo anche a causa dell’ubicazione delle sue opere, disseminate nei centri della Finlandia, o comunque in gran parte fuori dai tradizionali itinerari dell’architettura moderna”. Questo problema non riguarda esclusivamente Riola. L’intuizione della Alvar Aalto Foundation di mettere in rete tutte le architetture aaltiane, organizzando strette collaborazioni globali, tra città e nazioni, è straordinaria. Ed è il solo modo di promuovere l’intera opera del Maestro. E quindi se vogliamo, veramente, portare alla luce questo capolavoro della nostra chiesa di Aalto dobbiamo entrare nella rete».
Può spiegare meglio il ruolo nel progetto di Raimonda Zizzi Bongiovanni?
«Raimonda è una formidabile organizzatrice e ha dato un forte impulso all’iniziativa. Innanzitutto, ha ottenuto l’interesse della Alvar Aalto Foundation – relazionandosi con il direttore Tommi Lindh e la program manager Nina Heikkonen -alla nostra promozione dell’opera italiana del Maestro. Questa promozione è stata definita in varie fasi: raccolta di materiale inedito e firmato dal Maestro, sua catalogazione, formazione di un museo e centro studi e l’ingresso al Network. Inoltre, ha preso contatti con l’Ambasciata finlandese a Roma,la cui assistente affari culturali Hilla Okkonen è ancora per noi tutt’oggi una guida fondamentale con la rappresentanza diplomatica. Attualmente Raimonda segue importanti possibilità… ma non anticipo nulla».
Nell’iniziativa sono stati coinvolti i collaboratori di Aalto (F. Marconi, L. Mosso, V. Nava), la Sezione tecnica dell’Ufficio Nuove Chiese (archivi G. Trebbi e Gl. Gresleri e archivi-testimonianze di Giul. Gresleri e Francesco Scolozzi), il ricercatore Arto Kuorikoski, il Pontificio Consiglio della Cultura, l’Arcidiocesi di Bologna, il parroco della chiesa (don A. Modena), il console onorario della Finlandia Lamberto Tacoli, il Comune di Grizzana Morandi, il Comune di Bologna, la Regione Emilia Romagna, l’Istituto per i beni artistici-Emilia Romagna, e tante altre istitutizioni.
Presto potremo non solo visitare le mostre, ma godere di tutte le attività culturali in programma prima che il Covid-19 desse a tutto questo il suo brutale stop.
(a cura di Carmelita Brunetti)
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