Lotta al Coronavirus, un rimedio arriva dal Sud
Un’azienda calabrese ha creato Immunobios, un integratore alimentare a base di Lattoferrina. Questa molecola, come hanno accertato gli studi di Tor Vergata e della Sapienza, si è rivelata molto efficace nel contrasto al Covid-19. Intervista al dottor Giovanni Costenaro, chimico e amministratore della ditta distributrice
A dispetto della girandola frenetica di annunci, ancora di vaccini contro il Covid-19 non se ne parla.
Invece, il bollettino estivo dei contagi (tutti in crescita) fa ancora paura.
Ma non è il caso di lanciarsi in previsioni apocalittiche: i mesi del lockdown non sono trascorsi invano, perché la comunità scientifica e medica non è rimasta con le mani in mano.
Infatti, i primi risultati importanti si sono registrati nella lotta ai sintomi.
Lo ha dimostrato, innanzitutto, la sperimentazione dell’Eparina, avviata con successo da un flebologo (leggi qui), quindi un non specialista nelle epidemie.
E lo ribadiscono i test praticati sulla Lattoferrina.
L’efficacia di questa molecola è stata testata con successo a Roma nella scorsa primavera.
La scoperta è stata fatta da un team dell’Università di Tor Vergata sulla base di una evidenza empirica: i bambini piccoli, a differenza degli adulti, tendevano a non ammalarsi di Coronavirus o ad ammalarsi in maniera lieve.
Il motivo di questa resistenza al virus è l’immunità naturale, in cui ha un ruolo importante proprio la Lattoferrina, che i bambini acquisiscono col latte materno.
Da ciò l’intuizione di trattare i pazienti ai primi stadi del Covid con questa sostanza, che – stando alle dichiarazioni di Elena Campione, ricercatrice di Dermatologia presso Tor Vergata – ha dato risultati sorprendenti: i sintomi sparivano dopo dieci giorni e, dopo altri dieci-dodici giorni, i tamponi diventavano negativi.
Questo risultato empirico è stato confermato dai ricercatori della Sapienza, che hanno incrociato i propri dati con quelli dell’Università del Michigan.
L’esito è stato incoraggiante, come ha dichiarato Piera Valenti, professoressa di Microbiologia presso l’ateneo romano: «La Lattoferrina non solo blocca le fasi precoci dell’infezione da Covid-19 ma è attiva anche quando la cellula è già infetta».
Questa scoperta apre nuovi scenari, perché la Lattoferrina è una molecola alimentare, già utilizzata in vari prodotti non farmaceutici.
Perciò questa molecola potrebbe rivelarsi un rimedio user friendly, nei costi e nella reperibilità, in attesa del vaccino, tanto sospirato quanto (al momento) problematico.
«La Lattoferrina crea una protezione sulle pareti cellulari che impedisce il più possibile al virus di attecchire e di entrare nella cellula, più o meno allo stesso modo con cui l’antiruggine protegge i metalli dagli agenti ossidanti dell’atmosfera», spiega il dottor Giovanni Costenaro, chimico, ex informatore scientifico e amministratore, assieme al dottor Gianfranco Rotondaro (farmacista), di Corobios Italia, un’azienda calabrese specializzata in integratori alimentari che di recente ha ideato un prodotto a base di Lattoferrina.
L’uso della Lattoferrina per il contrasto al Coronavirus sembra semplicissimo, quasi banale. Perché non ci si è pensato prima?
La scoperta in realtà è avvenuta con un’ottima tempistica sulla pandemia. Certo, su tutta la vicenda pesa un problema di comunicazione, perché l’informazione si è concentrata più sulla lotta frontale al virus, condotta dai virologi e dalle grandi aziende farmaceutiche, anziché sulla cura dei sintomi, che al momento è quella che ha dato più risultati.
La Lattoferrina, rispetto ad altre sostanze, ha il pregio di essere completamente naturale.
In termini tecnici, è una glicoproteina che, com’è stato autorevolmente ribadito dai ricercatori, è presente nel latte materno. E ciò la dice lunga: il latte materno, che è la prima alimentazione dell’essere umano, non fornisce solo nutrimento ma anche tutto ciò che serve all’organismo per rafforzarsi e difendersi dalle minacce. Logico, allora, che molte di queste sostanze funzionino anche con effetti simili a quelli dei farmaci. Ma con una differenza: sono già una parte integrante del nostro ciclo alimentare, perciò l’organismo li riconosce e li utilizza alla grande.
La tua azienda ha ideato un integratore, Immunobios, basato proprio sulla Lattoferrina. È un modo di cavalcare la tigre di quest’emergenza che non sembra voler cessare ma, anzi, minaccia una recrudescenza?
Spero per il bene di tutti che non ci sia alcuna recrudescenza e che la situazione resti il più possibile sotto controllo. Noi abbiamo fatto di necessità virtù, al pari delle aziende tessili che hanno riconvertito la propria attività e si sono messe a produrre mascherine. Lo hanno fatto secondo una logica imprenditoriale? Certo che sì. Ma fare impresa non significa rubare qualcosa a qualcuno, come vorrebbero certi luoghi comuni. Tutt’altro: queste aziende hanno contribuito ad aumentare il quantitativo di mascherine in commercio e, quindi, ad abbassare i prezzi che prima, a causa della scarsità dei pezzi, rischiavano di diventare proibitivi. Perciò hanno reso un servizio importante alla sicurezza della collettività. Lo stesso discorso vale per le aziende cosmetiche che hanno prodotto igienizzanti. E, va da sé, anche per noi.
Come funziona Immunobios?
Immunobios non contiene solo Lattoferrina, ma tutta una serie di sostanze ad azione immunostimolante e immunomodulatrice. Detto in parole povere, si tratta di principi che non solo attivano le difese immunitarie dell’organismo, ma le attivano anche nella giusta misura.
Possiamo elencarli?
Certo: sono il betaglucano, lo zinco, il sambuco, l’echinacea e l’uncaria. Sono tutti quanti principi approvati come integratori alimentari dal Ministero della Salute.
Effetti collaterali?
Sono nulli o molto ridotti. Potrebbe subirne qualcuno chi ha già problemi di malattie autoimmuni o chi fa uso di anticoagulanti, come il Coumadin o il Warfarin. Per il resto, Immunobios può essere usato da tutti in tutte le fasce di età senza alcun problema.
Tuttavia, siamo ai confini del farmaco vero e proprio, visto che la Lattoferrina, stando alle dichiarazioni degli specialisti, non ha solo effetti preventivi ma contribuisce anche a curare.
Questo può valere per molti farmaci che sembrano integratori e per molti integratori che hanno anche effetti farmacologici, perché quasi tutti i principi attivi esistono in natura. Non dimentichiamoci che gli erboristi erano i farmacisti dell’antichità e riuscivano a ottenere notevoli risultati senza le cognizioni scientifiche moderne. Ad ogni buon conto, posso affermare con orgoglio una cosa: noi siamo nella linea di distribuzione del farmaco etico, di cui seguiamo gli standard alla lettera.
Ma non promettete miracoli.
Questi non li può promettere nessuno, neppure la multinazionale farmaceutica più attrezzata a livello tecnologico. Immunobios può garantire senz’altro un rafforzamento dell’organismo capace di affrontare non solo il Covid-19 ma anche le influenze stagionali. Aiuta senz’altro nella prevenzione e nella gestione dei sintomi di questo terribile virus. Il che, dopo l’esperienza tragica dello scorso inverno, non è poco. Prevenire con successo significa anche evitare gli intasamenti delle strutture sanitarie e limitare ai casi più gravi il ricorso a terapie pesanti, invasive e costose. Nelle emergenze ognuno deve fare la sua parte. Noi, come addetti ai lavori e come imprenditori, stiamo facendo la nostra.
(a cura di Saverio Paletta)
Per saperne di più:
Vai al sito web ufficiale di Corobios Italia
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