Duff Records Vol. 2: tutto il punk che desiderate
La compilation della label calabrese offre una selezione della scena italiana e internazionale. Ventuno band che metteranno a dura prova i vostri timpani. Ma anche un’occasione per riflettere sulla vitalità e sulla varietà di una scena sonora longeva e ancora creativa
Un titolo secco ed essenziale per una compilation dallo scopo ambizioso: proporre un assaggio vasto e approfondito delle nuove leve e tendenze del punk.
Per la precisione, Duff Records Vol.2 è la seconda compilation dedicata al genere dalla label calabrese Duff Records: ben ventuno brani di altrettanti artisti, tra cui quattro inediti.
Il tutto arricchito dalla copertina realizzata dal fumettista Tommaso Eppesteingher, e ispirata al mondo sci-fi. Il mastering è a cura Totonno Nevone.
Procedere track by track è arduo, perciò, anche per agevolare il lettore, divideremo l’album in tre sezioni ideali.
La prima sezione è costituita dai gruppi che fanno parte del roster della Duff. Primi, anche nella scaletta del disco, i Superquark, con la loro frenetica Karaoke, tratta dal loro secondo album, Emozioni incomprensibili.
Gli El Terrific raccontano la delicata fase di passaggio dei trent’anni nel loro Testa bassa con un verso a dir poco significativo: «Cambiare è un rischio che non concepisco».
Più vintage la proposta sonora dei T-Rex Squad, che evocano il punk delle origini in Urss, che è anche il primo dei brani inediti di questa raccolta.
Gli Across propongono la robusta e ritmata L’odore della pioggia, tratta da Darkcore, il loro recente ep d’esordio.
I marchigiani Giorni di gloria propongono un hardcore canonico e ben eseguito in Giorni di pura follia.
Ancora hardcore in Picture & Frame dei Soundeep. Il pezzo, che è il secondo inedito della raccolta, è carico di grinta ed è arricchito dal riffing a due chitarre.
I toni si fanno più cupi e pesanti e decisamente vicini al metal in Empty Show dei Back From The Grave,una tempesta musicale marcata a fuoco dalle urla del frontman.
E via con il terzo inedito, che segna l’esordio di una nuova band. Si tratta del raw rock’n’roll di Angelina dei cosentini Kjümmo, che parte con un riffone motorheadiano che sfocia in un intermezzo rallentato e psichedelico.
L’ultima band della scuderia Duff sono i Boogie Spiders, che propongono con Goodboy un rock’n’roll anni ’50-’60 rivisto e scorretto dalla voce pungente e mordace della frontman.
Nella seconda sezione sono raggruppati i gruppi italiani di altre etichette.
Apre le danze il quarto e ultimo inedito: Fasciolicesimo dei Pdd, uno ska serrato e frenetico, diretto e privo di orpelli.
Sempre nel segno dello ska-punk da Il vuoto dei casertani Rfc, i cui ritmi pompati sono la colonna sonora della voglia di rivalsa che ispira il brano.
Si ritorna all’hardcore punk canonico con Sospeso a metà dei Secoli Morti. Rallentiamo, si fa per dire, con The Party Is Over dei livornesi 7 Years, un esempio di punk melodico anni ’90.
I Menagramo, invece, tentano una sfida particolare: rendere acustico il punk. Infatti, la loro Like Dynamite è un esempio curioso di country punk, cantato a due voci e accompagnato da una chitarra acustica robustissima. Una chicca, insomma.
La terza parte della compilation è dedicata agli artisti internazionali.
Saltano subito alle orecchie i Pears con Cynical Serene, dal forte impianto melodico ma eseguita nel pieno rispetto dei canoni.
Sulla stessa scia la cover di Amoeba, un classico degli Adolescents, realizzata dai Burning Heads con la partecipazione di Bender e Dudu degli Speed Jesus e contenuta nel disco di cover Under Their Influence in download gratuito.
Più spostati verso l’hardcore metal, i brasiliani Malvina, che propongono la massiccia Biped Goodbye, tratta dal loroterzo album Hybrid War.
Big Lie dei Backdrop Falls propone sonorità orientate al rock più classico, in cui il punk è più una cornice che la sostanza del brano.
I canadesi Boids tentano il record di velocità coi riff supersonici di Night Night, tratta dal recente Quel Drag.
Chiude la raccolta Thirtysomething And Counting dei belgi F.O.D., già presenti in Duff Records Vol. 1. Il brano, tratto dal concept album Sleepville, propone un sound vario, in cui i momenti riflessivi si alternano alle sfuriate ruvide degli strumenti.
A margine della raccolta una bonus track, una chicca tratta dal repertorio della storica band cosentina Duff, da cui la label ha preso il nome. Si tratta della cover in versione acustica di Una vita di successo, eseguita dal frontman-chitarrista Totonno Nevone.
Duff Records Vol.2 propone agli ascoltatori una panoramica a 360 gradi della scena punk, italiana e italiana e internazionale. Una selezione ricca e ben dosata che copre tutte le sfaccettature di un genere molto più complesso di quanto gli schematismi di certa critica lascino intuire.
Da ascoltare (e da vedere):
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