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Sessantacinque volte Carnevale. I carri invadono Manfredonia

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Una mega sfilata allegorica nel cuore dell’antica cittadina pugliese. Scuole, istituzioni e associazioni insieme contro la crisi per un evento spettacolare

È calato il sipario sulla sessantacinquesima edizione del Carnevale di Manfredonia e da subito, si è cominciato a lavorare per la prossima edizione. Tutto merito dell’impegno della locale Agenzia del Turismo, amministrata da Saverio Mazzone, che è anche socio fondatore di Carnevalia, l’associazione nazionale dei carnevali storici. Mazzone è riuscito a mettere a frutto ad un co-finanziamento della Regione Puglia e di Mibact.

Alla riuscita dell’evento hanno collaborato l’Associazione Daunia Tur, presideuta da Giuseppe Frattarolo e il responsabile dell’ufficio stampa dell’Agenzia del Turismo, Matteo Palumbo.

Non manca l’aspetto polemico: l’amministrazione comunale di Manfredonia, capitanata da Angelo Riccardi ha deciso provocatoriamente di stanziare un budget di due centesimi poiché il bilancio del municipio è bloccato dal piano di rientro ordinato dalla Corte dei Conti.  

Erano tutti pronti ad assistere e partecipare allo spettacolo di Manfredonia, che si è riempita di colori. Tutti pronti a lanciare coriandoli, stelle filanti, a ballare.

Migliaia le maschere, i carri allegorici. La manifestazione mantiene intatta tutta la sua freschezza grazie ai tanti giovani che ne sono, come sempre, la linfa. Un momento di festa ma anche di cultura e di grande capacità, artistica e artigianale, profusa sia nella costruzione dei carri allegorici, sia nell’ideazione e realizzazione dei costumi.

Il momento più atteso è la sfilata dei carri allegorici coloratissimi e mossi da complessi sistemi meccanici che sono il frutto di un paziente lavoro di appassionati, volontari, artigiani e tecnici.

Sette i gruppi in concorso: Associazione La Fenice, Associazione Anime del Sud, Associazione Magicaboola, Associazione X|Y, Associazione culturale San Michele, Associazione South street movement, Associazione Acli il Bracciante di Zapponeta.

Non potevano mancare gli Istituti scolastici superiori: l’Ite G.Toniolo, e il Liceo classico-liceo scientifico Galilei-A.Moro e il Liceo A. G Roncalli.

Tre le Associazioni dei cartapestai hanno sfilato: Associazione Compagnia del Carnevale, che ha proposto Renzo, avanti tutta! una celebrazione degli 80 anni di Renzo Arbore ed i trent’anni della sua celebre trasmissione Indietro tutta, Associazione Non Solo Arte con la sua Viva Topolino (celebrazione dei novanta anni di Topolino) e la Società Universo Salute con Il Salvataggio (carro di seconda categoria). Tutte si sono affrontate con talento artistico e spirito goliardico, perpetuando l’antica magia del Carnevale. Un paese delle meraviglie Manfredonia, un luogo ricco di simboli da apparire quasi magico, ai limiti dell’esoterico. A Carnevale, Manfredonia si tinge di ogni colore, di profumi intensi e di una voglia di vivere fuori dall’ordinario.

 Il tempo sembra scorrere in modo diverso qui: gli eventi fluiscono in un susseguirsi di passioni, mescolandosi all’ardore della competizione, acuito dalla forza di una tradizione che dura da sessantacinque anni. Niente da invidiare ad altre manifestazioni simili; il Carnevale manfredoniano diventa momento vitale dell’antica tradizione dei carri – tutti opera dei maestri cartapestai locali – e fucina delle nuove tecnologie che hanno saputo dar vita ai carri. Non solo competizioni tra scuole, gruppi e associazioni, ma anche enogastronomia con le gare di cucina che porta alla scoperta della farrata e delle sue rivisitazioni, artigianato, piccole e medie imprese, che hanno creato una rete. La macchina della promozione turistica, ben oleata, non ha lascia fuori nessuno. I collegamenti con il mondo tramite televisioni, radio e web completano il quadro. Un particolare unisce tutti i luoghi il giorno in cui i carri allegorici sfilano mostrando le proprie maschere: il funerale di un enorme omaccione, conosciuto a Manfredonia come Ze’ Peppe , un allegro contadino dal grande naso e con la paglietta sulla testa, che vuol sempre fare bagordi esagerati; in realtà altro non è che l’anno vecchio che muore e porta via con sé tutti i mali passati. Intanto quello il Carnevale 2018 è stato baciato dal bel tempo, dalla sana competizione e da sfilate andate a segno senza rinvii.

Simona De Donato

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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