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«Il mercato è spesso big business. Spero solo di essere una vera artista»

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Parla Florine Offergelt, olandese di nascita e italiana di adozione. Il pezzo forte del suo lavoro, che si ispira alle performance e alle opere di Ontani e Pugliese, consiste in installazioni e sculture coloratissime

Il mercato dell’arte trabocca di opere, ma la vera sfida è cercare le creazioni innovative di artisti indipendenti dal sistema economico che ruota attorno all’arte.

È il caso di Florine Offergelt, classe ’63, nata a Utrecht  in Olanda e che da 35 anni vive in Italia con la sua famiglia. Florine è una donna energica e vitale, come la maggior parte delle olandesi. Poliedrica e molto creativa, l’artista realizza sculture ispirate alle performance.  Ed infatti esse si presentano molto scenografiche e teatrali. La tecnica utilizzata è raku dal gusto surreale ed immaginifico e carica di colori brillanti. Il risultato si vede e le sue installazioni sono efficacissime.

Florine Offergelt posa tra le sue creazioni

Cosa pensa del mercato dell’arte?

Il mercato dell’arte, oggi più che mai, è gestito in gran parte dall’attività museale, che mira alla scelta di opere di maestri del Novecento o di artisti attuali molto quotati. Ma la domanda resta difficile: sono tanti i fattori che stabiliscono l’andamento del mercato nel suo interno. Immagino però che   per molti art dealer, collezionisti etc., sia un big business.

La sua ricerca parte dallo studio di alcuni artisti o si è fatta ispirare dall’ambiente in cui vive?

La mia ricerca come scultrice non parte solo dall’ambiente in cui viviamo e dal mio background in vari settori (cantante, showgirl, ecc.) ma anche dalla conoscenza della sperimentazione artistica di alcuni artisti come Luigi Ontani e Matteo Pugliese.

Una scultura di Florine Offergelt

Tutte le biennali d’arte, nate in questi ultimi anni, hanno senso per gli artisti?  E chi è il vero artista?

Un vero artista? Spero di essere una vera artista. Io so solo che ho una vera passione, amore e tanta voglia di lavorare. Tutte queste biennali o fiere non servono molto agli artisti. Mi piacerebbe partecipare a una Biennale, quella di Venezia, per la sua storicità. Espongo a Cannes a dieci metri dalla Croisette, ma non mi son mai chiesta se fosse importante collaborare con loro, so solo che mi trovo bene ed è utile per presentare le mie creazioni.

Le sue opere sono originali e ciò la contraddistingue da molti suoi colleghi presuntuosi ed illusi di aver raggiunto il successo solo perché espongono a New York.

In realtà per essere un artista importante che lasci il segno nella storia dell’arte contemporanea è fondamentale che le opere siano acquisite da musei importanti e che facciano parte di collezioni pubbliche e private.  Costruire una figura artistica, oggi, è molto difficile vista la gran quantità di persone che gestiscono gli affari e le situazioni economiche del mercato dell’arte.

Quale degli eventi a cui ha partecipato le ha dato molta soddisfazione?

Vari eventi mi hanno dato soddisfazione, ne cito qualcuno: Festival Note Celestiale dedicato a Franco Reitano. Per questo festival realizzo i trofei. Mi è piaciuta molto la rassegna collettiva di ceramisti allestita al Santuario di Savona. Mi ha reso molto felice realizzare una scultura sacra per il Comune di Albissola, l’opera sarà posizionata in una piazza della città .

Cosa rappresenta l’Arte per lei?

È la mia vita….

Grazie e buon lavoro.

(a cura di Carmelita Brunetti)

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