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Alpinismo, un recordman calabrese sfida il Caucaso

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Nicola Zaccato è impegnato a scalare l’Ebrus assieme al big kazako Dennis Urubko

Italia-Russia: una multinazionale della montagna. È partita, circa una settimana fa, per la precisione il 9 luglio, un’impresa destinata agli annali delle imprese alpinistiche.

La location è il Caucaso, una delle catene montuose più suggestive dell’immaginario mondiale, non fosse altro perché, a dar retta agli etnologi, i popoli europei provengono tutti da lì.

Protagonisti due alpinisti: l’italiano Nicola Zaccato, originario di Morano Calabro, e Dennis Urubko, russo di nazionalità kazaka.

I due atleti stanno affrontando l’Ebrus, che con i suoi 5.642 metri è la vetta più alta del Caucaso ed è una delle sette cime più importanti al mondo. Per la scalata al cielo di Madre Russia Zaccato e Urubko utilizzano una tecnica mista, che parte dal trekking e include l’uso di corde, ramponi e altri strumenti, tranne le bombole d’ossigeno. Non sarà proprio free climbing, tra l’altro pressoché impraticabile su queste vette, ma è sempre una sfida pura tra uomo e natura. Che è arrivata a buon punto, visto che i due hanno superato finora i 4.500 metri.

L’idea della superscalata è nata da un rapporto di amicizia e di stima iniziato nel 2009, quando Urubko è arrivato in Calabria e si è presentato direttamente a Zaccato, che conosceva di fama.

L’atleta calabrese, infatti, da circa 15 anni colleziona sfide con le vette. A partire da quelle, non facili, della sua regione. Nel 2004, per commemorare il 50esimo della conquista del K2, ha scalato in una sola giornata cinque vette del Pollino: Serra del Prete (2.181 metri), Monte Pollino (2.248 metri), Serra del Dolcedorme (2.267 metri), Serra delle Ciavole (2.127 metri), Serra di Crispo (2.053 metri).

Nel 2005, il Nostro ha migliorato il primato, otto cime in un giorno, le cinque appena elencate più altre tre: Timpone Viggianello (1.779 metri), Coppola di Paola (1.919 metri) e Timpone della Capanna (1.823 metri).

Nel 2007, Zaccato ha completato l’impresa del Pollino, scalandone tutte le vette in un giorno. Nel 2009 è stata la volta dell’Orsomarso, le cui vette sono state scalate tutte in una sola giornata.

L’impresa che ha dato fama a Zaccato risale al 2010. È stata il Trekking dei due mari: una traversata del Parco nazionale del Pollino da costa a costa, con partenza dalla spiaggia di Belvedere Marittimo e arrivo a Villapiana Lido in 12 giorni.

Nel 2012 l’atleta ha perfezionato la precedente impresa con Trekking dei due mari più 35 vette, un progetto considerato “impossibile” dagli addetti ai lavori: 300 km di percorso su un dislivello di 37.674 metri in 16 giorni.

Urubko, luogotenente del gruppo sportivo dell’esercito kazako, è un recordman di fama mondiale: è il quindicesimo uomo ad aver scalato tutte le quattordici vette da ottomila metri e il nono ad averlo fatto senza bombole d’ossigeno. Nel suo caso, oltre la carriera militare, è stato determinante l’incontro con l’alpinista italiano Simone Moro, col quale, a partire dal 1999, ha affrontato le cime della Russia, le Alpi e l’Himalaya.

La sfida all’Ebrus dovrebbe terminare in settimana. Nell’attesa, un sentito in bocca al lupo ai due atleti che affrontano questa vetta difficile col supporto di un team internazionale.

 

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Saverio Paletta, classe 1971, ariete, vive e lavora a Cosenza. Laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista. Ha esordito negli anni ’90 sulle riviste culturali Futuro Presente, Diorama Letterario e Letteratura-Tradizione. Già editorialista e corrispondente per il Quotidiano della Calabria, per Linea Quotidiano e L’Officina, ha scritto negli anni oltre un migliaio di articoli, in cui si è occupato di tutto, tranne che di sport. Autore di inchieste, è stato redattore de La Provincia Cosentina, Il Domani della Calabria, Mezzoeuro, Calabria Ora e Il Garantista. Ha scritto, nel 2010, il libro Sotto Racket-Tutti gli incubi del testimone, assieme al testimone di giustizia Alfio Cariati. Ha partecipato come ospite a numerose trasmissioni televisive. Ama il rock, il cinema exploitation e i libri, per cui coltiva una passione maniacale. Pigro e caffeinomane, non disdegna il vino d’annata e le birre weisse. Politicamente scorretto, si definisce un liberale, laico e con tendenze riformiste. Tuttora ha serie difficoltà a conciliare Benedetto Croce e Carl Schmitt, tra i suoi autori preferiti, con i film di Joe d’Amato e l’heavy metal dei Judas Priest. [ View all posts ]

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